di Enzo De Camillis
Nel 2008 decisi fermamente di interessarmi dei problemi culturali della nostra città, frequentando con assidua partecipazione le riunioni associative in particolar modo le associazioni come Articolo21, il Movem 09, l’’ApTi, l’’Anac, e tante altre che operano nella nostra città. Principalmente mi sono interessato delle attività cinematografiche, del futuro di Cinecittàe di quelle professioni e mestieri che la crisi economica mette a dura prova la loro esistenza ma, a mio avviso, mestieri e professioni vitali per la rinascita economica e occupazionale non solo nel nostro territorio romano ma della nostra cultura nazionale spesso trascurata da distrazioni politiche e dei partiti. Mi sono sempre interessato e m’interesso del futuro dell’unico stabilimento, ancora dello stato, che esiste da più di 80 anni ricordando che grazie a Cinecittà e al cinema italiano, le opere filmiche contengono l’immagine del mondo.
Hanno raccontando la storia; rivoluzioni, guerre e catastrofi; il cinema è un prezioso aiuto per ogni sorta d’i insegnamento, ha prestato volti e azioni agli eroi inventato ogni tipo di storia possibile e fantascientifica. Ha inciso e incide sul costume, sul comportamento, sui modi di pensare come uno degli strumenti più incisivi dell’’arte espressiva.
Ogni storia che ci racconta il cinema è un debito che paghiamo verso artisti, tecnici e artigiani che hanno lavorato per nutrire la nostra fantasia, portandoci in territori sconosciuti, o fatto scoprire la realtà quotidiana che non sempre sappiamo vedere.
Ogni storia del cinema è un viaggio nella nostra memoria, nei nostri ricordi, o in quella dei popoli, un valore culturale di conoscenza e riflessione.
Questo è il cinema.
E questo è, il cinema che vorrei a Roma e in Italia. Con una Cinecittà’, che nel resto del mondo è riconosciuta e c’invidiano. La nostra storia cinematografica, i nostri film di produzione italiana hanno ottenuto100 nomination all’Oscar e abbiamo ricevuto ben 47 statuette. Ed è per questo che…
VORREI un cinema che produca film di qualità, raccontando la nostra cultura, le nostre storie, i nostri difetti e i nostri pregi, un cinema che rispecchi gli italiani che si possono riconoscere, senza osannare gratuitamente film a bassissimo costo solo perché qualcuno raggiunge le vette dei botteghini con film sceneggiati da volgarissime male parole per accattivarsi quei giovani e giovanissimi sprovveduti di cultura e di critica selettiva di un opera filmica. Forse il visto censura dovrà interessarsi a breve della qualità filmica censurando la diseducazione che si propina alle nuove generazioni.
VORREI l’’aiuto delle istituzioni per ricreare l’occupazione di quei lavoratori che operano nel cinema con competenze specifiche utili a Cinecittà. Abbiamo migliaia di lavoratori specializzati, professionisti e aziende artigianali nel settore, siamo circa 250.000 persone che ruotano in questa filiera. Il cinema è un espressione artistica, una professione, un mestiere, un industria.
VORREI un accordo con l’’Anica, la Rai e Cinecittà Studios per riportare le produzioni cinematografiche e di Fiction a ricostruire le scenografie nei teatri di posa. Riavvieremmo il lavoro nei teatri con il rilancio del settore. Vuol dire occupazione sul nostro territorio di artigiani e operai specializzati che vivono e producono nella nostra regione. La RAI potrà risolvere il problema della delocalizzazione delle produzioni all’’estero, su questo tema anche il Direttore della RAI, Luigi Gubitosi si è espresso positivamente nel far rimanere le produzioni della Fiction in Italia.
VORREI a Roma almeno un appuntamento di livello internazionale nel sito di Cinecittà: un Festival del Cinema Indipendente Europeo, un incontro di idee e di prodotti dell’’Europa Unita, supportato e riconosciuto dai Paesi Membri, dove la giovane cultura del Vecchio Continente si confronta, si espone e si offre al mercato del cinema europeo.
VORREI che Cinecittà si trasformasse in una “Cittadella della creatività”, iniziando con gli uffici dedicati agli autori, scrittori e sceneggiatori, uffici per le Associazioni di Categorie dello spettacolo, alle redazioni dei giornali cinematografici e di spettacolo. Per arrivare ad attività socioculturali e di sviluppo aprendo le porte alle attività formative e performative dello Spettacolo dal Vivo come il Teatro, la Danza e la Musica, organizzando spazi e servizi.
VORREI potenziare il richiamo turistico, realizzando uno spazio espositivo che accolga e accompagni i visitatori (a partire dalle scuole, fino al turismo internazionale) alla scoperta della Città del Cinema. Con la collaborazione progettuale e fattiva degli artigiani e delle imprese del settore. Centralizzando e mettere in collegamento tra loro aziende prestigiose che concorrono alla realizzazione del prodotto filmico, dai magazzini d’arredo alle sartorie cineteatrali. Ospitare una serie di attività e servizi legati al prodotto audiovisivo, diffondendo la WEB TV, un settore estremamente in espansione: un mercato in espansione che già conta 500 milioni di utenti connessi a larga banda.
VORREI un polo formativo per i giovani che vogliono apprendere e specializzarsi nei mestieri del cinema (pittori, stuccatori, macchinisti, elettricisti, attrezzisti, ecc), mestieri che vanno a completare quelle professioni di alto livello che da 70 anni sono formate dal Centro Sperimentale di Cinematografia.
(Tra il 2011 e il 2012 gli Enti accreditati presso la Regione Lazio e la Provincia di Roma sono diminuiti, grazie alla crisi e al sistema di controllo sono stati chiusi 1200 centri di formazione. Un sistema complicatissimo che strozza economicamente gli Enti di formazione. La richiesta Fidejussoria delle istituzioni, le banche che vogliono garanzie difficili da soddisfare. Controllo dei consuntivi da ispettori che mirano al risparmio, portano gli Enti di formazione a chiudere le loro attività. Poi, l’ultima stoccata del 2012, E’ STATA TOLTA LA LINEA 9 – Linea creata appositamente per la formazione delle professioni culturali, di spettacolo e del cinema. Perché questa scelta?)
VORREI la Regione Lazio e il Comune di Roma, quindi, la Filmcommision e l’’Assessorato alla Cultura del Comune, si accordino per abolire la TOSAP, (tassa suolo pubblico) alle produzioni cinematografiche che operano nel territorio. Il Piemonte, la Lombardia e la Puglia non richiedono la Tosap alle produzioni cinematografiche che operano nel loro territorio. A Roma e nel Lazio, la città del cinema, è la tassa più alta.
E per questo cinema che VORREI, un attività prolifera anche per un passaggio generazionale che tarda ad arrivare, un attività culturale e industriale che crei occupazione. Un cinema che può avere un importante svolta con il cambiamento politico responsabile, un cambiamento importante che può offrirci la Regione Lazio con un candidato presidente come Nicola Zingaretti. Chiedendo l’impegno a quei politici che saliranno alla Regione Lazio di recuperare lo stabilimento più importante al mondo dopo Hollywood, ricordando che Cinecittà è un bene comune, un bene Made in Italy che non possiamo perdere ne trascurare.
Vorrei che la sinistra in genere, con uomini come Vincenzo Vita o Matteo Orfini, da sempre presenti e attivi nel mondo culturale s’’impegnino, come sempre, e chiedano risposte al Ministero dei Beni Culturale e al Ministero del Tesoro, qual è la loro posizione e il loro programma per riattivare un settore così importante.
Vorrei chiudere il 2012 ringraziando tutte quelle associazioni che hanno collaborato alla realizzazione di un programma culturale libero e prolifero nella nostra nazione iniziando da Articolo 21, al Movem 09, all’Anac, per arrivare Tam Tam, AFIC – Ass. Festival Italiani Cinematografici, ANAC – Ass. Nazionale Autori Cinematografici, ANART – Ass. Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali, ApTI – Ass. per il Teatro Italiano, ARCI – Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, DOC/IT – Documentaristi italiani, ASST- Associazione Sindacale Scrittori Teatro, FEDERAZIONE CEMAT – Ente di Promozione Musicale, SACT – Scrittori Associati Cinema Televisione, SAI – Sindacato Attori Italiani, SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici, SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, Art. 9 Cultura & Spettacolo, UCCA – Unione Circoli Cinematografici dell’Arci, ecc.
Con l’’obiettivo di un 2013 attivo culturalmente dato dalla collaborazione delle associazioni e con le istituzioni alla ricerca di soluzioni occupazionali nel nostro territorio.
31 dicembre 2012
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