CRITICATI I RESOCONTI DEI MASS MEDIA SULLE PRESUNTE DIVISIONI

Nessuna spaccatura o contrapposizione tra i collettivi femministi romani e il comitato “Se non ora quando”: lo afferma in una nota il gruppo di associazioni della capitale protagoniste tre giorni fa, in una conferenza stampa, di un vivace dibattito con le donne promotrici della manifestazione del 13 febbraio scorso.
Le femministe contestano certe interpretazioni dei mass media, come quella “del Tg1 del 1 marzo che nell’ edizione delle 20.30 annunciava la spaccatura del comitato Se non ora quando e del fronte delle donne del 13 febbraio”. “Il servizio – spiegano nella nota Centro Donna Lisa – Donnedasud – le Facinorosse – Infosex-Esc – Lucha y Siesta Action-A – le Malefiche – la Meladieva – le Ribellule – SuiGeneris – faceva riferimento alla moltiplicazione di iniziative previste per il prossimo 8 marzo”.
Non c’é alcuna volontà contrappositiva, sottolineano, tra il corteo organizzato dai collettivi romani e la piazza lanciata dal comitato Se non ora quando. “C’é la presa d’ atto – spiegano – che la ricchezza espressa dalle donne il 13 febbraio sia la vera forza di questa mobilitazione, e che questa ricchezza non necessariamente debba trovare una sintesi o seguire delle linee guida per essere efficace. C’é la convinzione che il problema al fondo sia l’ assenza di un confronto con la pluralità dei percorsi attivi da anni sui territori. Confronto che vorremmo rilanciare a chi vorrà raccoglierlo già nell’ immediato dopo 8 marzo”.
“Parlare di spaccatura e contrapposizione – concludono – é un’ affermazione arbitraria e infondata, che contraddice nella sostanza la realtà delle cose. Non siamo un fronte, tanto per cominciare, perché non abbiamo obiettivi minimi ma l’ ambizione di trasformare condizioni di vita sempre più misere e umilianti per le donne, italiane e straniere, che vivono in questo paese. per questo saremo di nuovo in corteo martedi 8 marzo”. (ANSA, 03-MAR-11)

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