8 MARZO: PDL PER BICAMERALE PER LE PARI OPPORTUNITA’

(AGI) – Roma, 6 mar – L’8 marzo alle 13 sara’ presentato un progetto di legge sulla istituzione della Commissione bicamerale sulle pari opportunita’, firmato dalle donne di tutti i partiti. Lo annuncia la deputata dell’Udeur Sandra Cioffi, al termine di un incontro di una delegazione di parlamentari con il presidente della Camera Fausto Bertinotti. “E’ la via – spiega l’esponente dell’Udeur – per poter lavorare in modo veramente trasversale, alla Camera e al Senato, per raggiungere veramente le pari opportunita’ in questo paese. Il presidente della camera Fausto Bertinotti che ci ha ricevuto oggi interverra’ alla conferenza stampa, che e’ stata spostata, proprio perche’ ci sara’ la sua presenza, dal giorno 7 al giorno 8 alle ore 13. Le donne nel Parlamento, quelle firmatarie e le altre, festeggeranno questo 8 marzo in maniera concreta iniziando un lavoro che mi auguro accomunera’ tutte”.

ONU: POLLASTRINI, ITALIA CHIUSA A TALENTI ROSA

(ANSA) – NEW YORK, 6 MAR – ”L’Italia e’ un Paese di mille talenti ma chiuso, nei punti di comando e di potere, alle donne cosi’ come ai giovani. La mia idea e’ che bisogna rivoltare il mio Paese come un calzino. Produrre una rivoluzione dolce”. Lo ha detto il ministro per i Diritti e le pari opportunita’, Barbara Pollastrini, nell’intervento che ha tenuto alla sessione straordinaria dell’assemblea generale dell’Onu, dedicata alle donne. Il ministro, sottolineando i principi della Carta costituzionale che muovono l’Italia e il governo, come il rifiuto alla guerra e la promozione alla pace e alla cooperazione, si e’ soffermata sui temi piu’ specifici delle donne. ”La condizione femminile – ha detto – segna comunque uno spartiacque tra conservazione e progresso, tra una crescita che non distrugga ambiente e futuro e un nuovo umanesimo che metta al centro la persona e la sua dignita”’. ”La forza che viene dalle donne nel mondo – ha aggiunto Pollastrini – e’ enorme e sta determinando cambiamenti epocali. Purtroppo nella stessa Europa e’ notevole il divario tra quanto le donne rappresentano in termini di sapere, di talenti e quanto loro offrono alle istituzioni e alla societa’. E in Italia, il mio Paese, questo divario e’ anche piu’ ampio, e noi non intendiamo piu’ tollerarlo”.

8 MARZO: NOVARA, COMUNE E PROVINCIA PROMUOVONO LA “NOTTE ROSA”

(AGI) – Novara, 6 mar. – La “Notte rosa”, una grande festa in cui le donne saranno protagoniste degli eventi di spettacolo e di cultura, e’ organizzata per sabato prossimo dal comune e dalla provincia di Novara, in concomitanza con le celebrazioni dell’8 marzo. Le iniziative si svolgeranno dal pomeriggio fino a notte inoltrata e prevedono momenti di spettacolo e performance di teatro-danza, balli latino-americani, danze celtiche e corifemminili. In programma anche una grande mostra interattiva sull’immagine femminile nella stampa, nella pubblicita’ e nella comunicazione politica, mostre d’arte e visite nei palazzistorici della citta’, visite guidate sulla cupola di San Gaudenzio e degustazioni di riso e vino prodotti dalle aderenti alle associazioni “Le donne del riso” e “Le donne del vino”.Dalle 21 alle 24, inoltre, i principali monumenti del centro storico di Novara verranno illuminati da differenti sfumature del colore rosa.

8 MARZO: SONO 5000 LE DONNE ARRUOLATE NELLE FORZE ARMATE

(AGI) – Roma, 6 mar. – A circa 7 anni dall’entrata in vigore della legge 20 ottobre 1999, n. 380 che ha sancito l’ingresso delle donne nelle Forze Armate italiane, la componente femminile dell’Esercito ha raggiunto il 4,4 % del personale, cioe’ piu’ di 5000 unita’. Nel particolare, si legge in una nota dello Stato Maggiore dell’Esercito, “le donne in grigio-verde sono ripartite tra tutte le categorie, ovvero ufficiali (circa 150), marescialli (circa 20) e volontari (circa 5000). Gli incarichi variano lungo tutto lo spettro delle possibilita’: dalle psicologhe alle fucilieri, dalle addette stampa alle paracadutiste e perfino le vigilatrici presso il carcere militare”. Al contrario di quanto avviene in altre nazioni dove alledonne sono preclusi alcuni incarichi prettamente operativi, nell’Esercito italiano la linea d’azione scelta e’ stata quella di assegnare gli incarichi in maniera equa, destinando le donne sia all’area operativa che a quella logistica e tenendo conto, per quanto possibile, delle preferenze espresse dal personale. “In un ottica di pari opportunita’ e rispetto della persona, quindi – prosegue la nota -, anche la progressione di carriera e’ identica a quella dei colleghi uomini”. “Le soldatesse, al pari dei colleghi uomini, sono impiegate in tutti i teatri operativi con il reparto di appartenenza. Sindal 2001, infatti, il personale femminile dell’Esercito viene impiegato nelle operazioni di sostegno alla pace, condotte fuori dal territorio nazionale, come pure nelle operazioni di prevenzione di atti terroristici in patria. Al momento ce ne sono circa 160 impiegate all’estero: 50 in Libano e Kosovo, 40 in Afghanistan e 20 in Bosnia”.

8 MARZO: 160 DONNE SOLDATO ITALIANE LO FESTEGGERANNO IN MISSIONE
LA COMPONENTE FEMMINILE DELL’ESERCITO E’ PARI AL 4,4% DEL PERSONALE

Roma, 6 mar. (Adnkronos) – Circa 160 donne soldato italiane festeggeranno l’8 marzo in missione all’estero, 50 in Libano e Kosovo, 40 in Afghanistan e 20 in Bosnia. A circa 7 anni dall’entrata in vigore della legge del 20 ottobre 1999, la 380, che ha sancito l’ingresso delle donne nelle Forze Armate italiane, la componente femminile dell’Esercito ha raggiunto il 4,4 % del personale, cioe’ piu’ di 5.000 unita’. Le donne in grigio-verde sono ripartite tra tutte le categorie, ovvero ufficiali (circa 150), marescialli (circa 20) e volontari (circa 5.000). Gli incarichi variano lungo tutto lo spettro delle possibilita’: dalle psicologhe alle fuciliere, dalle addette stampa alle paracadutiste e perfino le vigilatrici presso il carcere militare. Al contrario di quanto avviene in altre nazioni dove alle donne sono preclusi alcuni incarichi prettamente operativi, nell’Esercito italiano la linea d’azione scelta e’ stata quella di assegnare gli incarichi in maniera equa, destinando le donne sia all’area operativa che a quella logistica e tenendo conto, per quanto possibile, delle preferenze espresse dal personale. In un’ottica di pari opportunita’ e rispetto della persona, quindi, anche la progressione di carriera e’ identica a quella dei colleghi uomini.Le soldatesse, al pari dei colleghi uomini, sono impiegate in tutti i teatri operativi con il reparto di appartenenza. Sin dal 2001, infatti, il personale femminile dell’Esercito viene impiegato nelle operazioni di sostegno alla pace, condotte fuori dal territorio nazionale, come pure nelle operazioni di prevenzione di atti terroristici in patria.

8 MARZO: VOCI DI DONNE CONTRO IL SILENZIO SU TGR MAGAZINE

(ANSA) – PALERMO, 6 MAR – Volti e testimonianze di donne che combattono per il riconoscimento dei diritti civili e per avere un ruolo stabile nelle societa’ e nelle professioni. Voci che non hanno confini ne’ colore. Per l’8 marzo, dalle 21 alle 21.35 (in arabo dalle 23.00 alle 23.35), sara’ mandato in onda un numero speciale di ”Tgr Magazine” realizzato dalla Redazione Mediterraneo di Palermo per il Canale Rai Med, interamente dedicato alle voci contro il silenzio. Numerose le testimonianze raccolte. Fra queste la cambogiana Somaly Mam, autrice de ”Il silenzio dell’innocenza”; la presidente del Forum internazionale donne algerine Wassyla Tamzali; di due donne irachene Shaima e Natasha; della responsabile giovani di un centro sociale di Parigi, Samia Amara. E ancora: Arta Sakja, a Tirana coordinatrice del Progetto pari opportunita’ e Sonila Kapo, del Forum delle donne albanesi; l’imprenditrice greca Anne Kokotos, della Federazione internazionale ”Donne del vino”. Il magazine di Rai Med si spostera’ quindi in Siria per parlare con studentesse, madri, lavoratrici e raccontare la condizione delle donne in quel Paese. Dal Medio Oriente ”Tgr Magazine” di Rai Med andra’ nelle Filippine per documentare le difficolta’ incontrate dalle donne che lavorano nelle risaie ma soprattutto per far vedere l’importante attivita’ svolta dai Padri Agostiniani italiani che stanno concretamente aiutando la nascita di nuove aziende e costruendo una casa per il noviziato. Infine sara’ messa a fuoco la situazione delle donne in tre paesi-simbolo: Marocco, Algeria e Turchia.

(LZ) 8 MARZO. NEL MUNICIPIO XVIII INIZIATIVA CON DONNE BASTOGI
HANNO CREATO LA GRIFFE FEMMINILE ‘BASTOGI A COLORI’

(DIRE) Roma, 6 mar. – Nel XVIII Municipio l’8 marzo sara’ dedicato alle donne della Bastogi, una zona di estrema periferia a forte disagio sociale. In questa zona, racconta la minisindaco Giovanna Filardi, alcune donne “in pochi mesi si sono costituite in associazione preparando un progetto di sartoria e bigiotteria con la griffe ‘Bastogi a colori’. E’ un modo con cui potranno difendere la loro dignita’”.

(LZ) 8 MARZO. APRE AL SAN CAMILLO FORLANINI ‘CASETTA SALVAMAMME’

(DIRE) Roma, 6 mar. – Sara’ inaugurata proprio l’8 marzo la ‘Casetta Salvamamme’ all’ospedale San Camillo-Forlanini. Un’ampia sede di incontro nella quale ogni giorno operatrici e volontarie ricevono madri in difficolta’, in gravidanza o nel periodo successivo al parto, ragazze madri italiane e straniere prive di sostegno e famiglia. Nel pomeriggio la sede funzionera’ anche come sede di incontro, su appuntamento, con gli avvocati volontari dell’associazione. A tagliare il nastro, alle 16, davanti all’entrata principale dell’ospedale l’assessore regionale alla Sanita’, Augusto Battaglia, e l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Claudio Cecchini.

8 MARZO:A CROTONE CONVENZIONE ONU SU DONNE RECITATA IN VERSI

(ANSA) – CROTONE, 6 MAR – ”La convenzione Onu sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne” tradotta in versi da Daniela Margheriti: e’ questo il modo scelto dall’assessorato alla Cultura della Provincia di Crotone e dall’Ufficio della Consigliera di parita’ per celebrare la festa della donna. La rappresentazione, in programma l’8 marzo al teatro Apollo, con ingresso libero, e’ stata presentata stamani alla presenza dell’assessore provinciale alla Cultura, Giuseppe Poerio, del direttore generale della Provincia, Angelo Manna, della consigliera di parita’, Rossella Vincelli, di Anna Caruso in rappresentanza dell’Istituto ”Gravina” e Rita Greco dell’Ipsia ”Barlacchi”. Poerio, e’ scritto in un comunicato, dopo aver citato alcune cifre sul fenomeno della violenza sulle donne, ha auspicato che anche iniziative come quella di giovedi’, improntate sugli aspetti culturali piuttosto che su quelli della festa, possano contribuire a lenire questa piaga. La stessa opera, per la regia di Francesco Marino e a cura dell’autrice, e’ stata scelta per essere rappresentata il 7 marzo in Parlamento.

8 MARZO: EMILIA-R.,1 RAGAZZA SU 4 HA PROVATO DISCRIMINAZIONE

(ANSA) – BOLOGNA, 6 MAR – Oltre un quarto delle ragazze in Emilia-Romagna dichiara di aver subito negli ultimi tre anni esperienze di discriminazione legate al fatto di essere donna. E’ uno dei dati del sondaggio che la regione Emilia-Romagna ha commissionato alla Doxa in vista dell’8 marzo. Dalle risposte al campione di 800 giovani fra i 14 ed i 25 anni, emerge che la discriminazione e’ piu’ forte fra le ragazze piu’ grandi (32,5% nella fascia 19-25 anni). I luoghi della discriminazione secondo le risposte fornite dalle giovani sono il lavoro (36,7%), seguito dalla scuola (20%) e poi dall’ambito degli amici (16%). Fra le esperienze vissute i casi piu’ frequenti (21,7%) riguardano avances o battute pesanti, il 22,3% l’ambito lavorativo cosi’ diviso: 15,6% differenza a trovare lavoro rispetto ai maschi, 3,2% abbigliamento non consono, 1,7% stipendio inferiore, 1,0% ruolo non adatto ad una donna, 0,8% lavori piu’ pesanti. A netta distanza l’ambito scolastico con 2,9% per i voti bassi alle ragazze, e il 2,1% di casi di ragazze che affermano di essere considerate meno intelligenti. Il sondaggio, realizzato con interviste fra il 21 ed il 26 febbraio, presentato in una conferenza stampa dall’assessore regionale Paola Manzini e dalla curatrice del lavoro Sandra Bruno, conferma che il tema della parita’ e’ un argomento ancora attuale (76%) e il 67% pensa che se ne dovrebbe parlare di piu’. Nell’insieme delle risposte (maschi e femmine insieme) il 68% indica il luogo di lavoro come l’ambito principale di discriminazione, seguito da politica e cariche istituzionali (17%), famiglia (14%), scuola (9%), mezzi di informazione e pubblicita’.

8 MARZO: SICILIA, SINDACATI APRONO ‘ANNO EUROPEO PARI OPPORTUNITA’
CHIESTA A GOVERNO REGIONE CONVOCAZIONE TAVOLO TRATTATIVA

Palermo, 6 mar. – (Adnkronos) – Riorganizzare gli orari di apertura e chiusura delle scuole, dei negozi, delle pubbliche amministrazioni; agevolare la creazione di asili nido e baby parking in uffici e aziende, sostenere le famiglie con minori, disabili e anziani. Sono alcune delle parole d’ordine lanciate oggi dai coordinamenti regionali delle donne di Cgil Cisl e Uil Sicilia che, con una conferenza stampa che si e’ svolta a Palermo, nella sede della Cisl Sicilia, hanno proclamato l’apertura dell”’Anno europeo delle pari opportunita”’. Linda Bellia (Cgil), Daniela De Luca (Cisl) e Ester Vitale (Uil), hanno chiesto al governo della Regione ”il via alla concertazione di genere mediante convocazione di un tavolo di trattativa sulle pari opportunita”’. Per la Sicilia, hanno sottolineato, ”sarebbe la prima volta”. Porterebbe alla ribalta il tema dei diritti delle donne che, secondo i confederali, ”nel 40% dei casi dichiara di avere difficolta’ a conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro” ed e’ costretta, il 25% delle volte a Sud contro il 15% nel Nord, ad abbandonare la propria attivita’. Da qui la richiesta dei coordinamenti di una ”nuova organizzazione degli orari di apertura e chiusura” e il via a una stagione di ”confronti con istituzioni ed enti locali e regionali”. “Anche perche’ -áha commentato Mimma Calabro’, della segreteria regionale Cisl introducendo l’incontro -áne’ l’8 marzo in arrivo ne’, tantomeno, l’anno europeo, possono risolversi in meri momenti celebrativi”. Pertanto, dal governo Cuffaro le donne dei sindacati si attendono un incontro, nei prossimi giorni, che dia ”una svolta alle politiche di genere della Regione”, con l’istituzione di un fondo aggiuntivo alle risorse nazionali; il finanziamento dei programmi di flessibilita’ e del ”part time lungo delle lavoratrici, ossia fino a 30-32 ore settimanali”; l’impiego in termini di pari opportunita’ dei fondi strutturali europei per il 2007-2013. Ancora, l’adozione di provvedimenti di politica attiva per il lavoro femminile; il recepimento della legge quadro nazionale sui servizi socioassistenziali (328/2000) che ”porterebbe con se’ misure a favore degli anziani, dei disabili e delle donne madri”. E la creazione di una consulta femminile presso la presidenza della Regione. Nel corso del 2007 i coordinamenti di Cgil, Cisl e Uil condurranno una campagna di informazione attraverso incontri, dibattiti, confronti. E sara’ pure presentato e discusso un programma Ue sul ”Ruolo degli uomini come agenti di cambiamento nella societa’ e nella vita familiare”.

8 MARZO: IN AUMENTO VIOLENZE CONTRO DONNE GIORNALISTE, RSF

(ANSA) – ROMA, 6 MAR – Sempre piu’ giornaliste nel mondo sono ”vittime di omicidi, arresti, minacce o intimidazioni”, in conseguenza del fatto che sempre piu’ donne scelgono tale professione, occupando posti di responsabilita’ e di rischio negli organismi di informazione. Lo denuncia, a pochi giorni dall’8 marzo, l’organizzazione internazionale a difesa della liberta’ di stampa ‘Reporters sans frontieres’ (Rsf) che coglie l’occasione per ”celebrare il coraggio di quelle donne che si impegnano per difendere la liberta’ d’espressione”. ”L’esempio piu’ significativo e’ quello del recente omicidio di Anna Politkovskaia”, spiega il comunicato di Rsf, pubblicato nel sito internet. La giornalista russa, madre di due bambini, e’ stata uccisa a colpi d’arma da fuoco il 7 ottobre scorso e ”ha pagato con la vita la sua lotta contro la politica delle autorita’ russe in Cecenia”. Degli 82 giornalisti assassinati in tutto il mondo nel 2006, nove (ovvero l’11 per cento) sono donne, mentre nel 2005, la percentuale si aggirava attorno al 13 per cento. ”La proporzione di giornaliste uccise non e’ mai stata cosi’ importante” denuncia Rsf, visto che solo nel 2003, le professioniste dei media che hanno perso la vita sul lavoro costituivano il 2,5 per cento. Fra le zone piu’ a rischio figurano le repubbliche dell’ex Unione Sovietica, per cui Rsf cita l’esempio di Ogulsapar Muradova, corrispondente di Radio Free Europe in Turkmenistan, morta in prigione lo scorso settembre dopo essere stata visibilmente picchiata. Numerose vittime si registrano anche in Iraq e Libano. ”L’unica buona notizia e’ che finora, nel 2007, nessuna giornalista e’ stata ancora uccisa” conclude il comunicato, ma sette donne si trovano in prigione, fra Sri Lanka, Eritrea, Etiopia, Iraq, Uzbekistan e Ruanda.

8 MARZO: DOMANI CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO SU FESTA DONNA

Milano, 6 mar. (Adnkronos) – La festa della donna diventa tema del consiglio provinciale di Milano previsto per domani. Si discutera’ infatti su ”Lo sguardo delle donne sul mondo cambia il mondo. La Provincia di Milano e la road map europea in argomento” proprio in occasione della festa dell’8 marzo. Prima del dibattito verra’ presentato il bilancio di previsione dell’esercizio 2007, della relazione previsionale e programmatica e del bilancio pluriennale per il triennio 2007/2009. I relatori saranno il presidente Filippo Penati e il vicepresidente Alberto Mattioli. Sempre nella seduta di domani verra’ data risposta all’interrogazione presentata in data 16 febbraio 2007 dai consiglieri Ds Massimo Gatti e Costanzo Ariazzi, in merito alla crisi di Postalmarket a Peschiera Borromeo. Rispondera’ l’assessore alle crisi occupazionali, Bruno Casati. Inoltre verra’ discussa la proposta di delibera dell’assessore alla sicurezza, Alberto Grancini, sulla revisione del Regolamento del Corpo di Polizia Locale – Provincia di Milano.

8 MARZO: ROMA, L’ARTE AL FEMMINILE A CASTEL SANT’ANGELO
‘CURVE DELLA MENTE’ IN OCCASIONE DELL’ANNO DELLE PARI OPPORTUNITA’

Roma, 6 mar. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Un omaggio alla donna e alla sua produzione artistica in occasione dell’8 marzo: e’ “Curve della mente”, la mostra allestita nella Sala delle Colonne di Castel Sant’Angelo, aperta al pubblico fino al 18 marzo e organizzata in occasione della proclamazione europea del 2007 quale Anno delle Pari Opportunita’. La rassegna ha come obiettivo quello di presentare l’eterogeneita’ e la complessita’ del mondo femminile attraverso il confronto di personalita’ artistiche differenti, in un percorso interdisciplinare fatto di scultura, pittura, fotografia e video. Sono tredici le artiste che esporranno le proprie opere: Arianna Abis (fotografia), Igina Colabucci Balla (scultura), Francesca Cozzi (fotografia), Maria De Bellis (pittura), Anna Demjittenaere (scultura), Carla De Bernardi (fotografia), Lucilla De Mico (video), Olga Donati (fotografia), Maria Rosa Gavazza (fotografia), Laura Laureti (fotografia), Bertina Lopez (scultura), Irene Mancini (pittura), Gloria Ribecchi (video). La rassegna sara’ aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 9 alle 19.

QUOTE ROSA. ITALIA MASCHILISTA, SOLO 16,8% PARLAMENTARI È DONNA
CONVEGNO BIPARTISAN: RAPPRESENTANZA ROSA FERMA ITALIA A 62° POSTO

(DIRE) Roma, 7 mar. – La rappresentanza delle donne nella vita politica italiana e’ condizionata dal maschilismo, siamo infatti il quarto Paese nel mondo dove le differenze di genere sono piu’ rilevanti. Questo e’ quanto emerge dalla ricerca sulla rappresentazione delle donne nelle istituzioni curata da Donata Francescato, docente della Sapienza, e presentata questa mattina a Roma durante il convegno, alla Camera dei deputati, dell’associazione Valori e liberta’. Dai dati che emergono dalla ricerca l’Italia risulta, inoltre, al 62° posto su circa 140 nazioni per la rappresentanza rosa in Parlamento con una media del 16,8% di tutti i parlamentari e, quindi, lievemente sotto la media mondiale del 17%. Ma quali sono i motivi che portano l’Italia ad essere il fanalino di coda della rappresentanza delle donne in politica? Un dato comune che emerge dalla ricerca effettuata da Francescato e’ quello relativo all’insicurezza delle donne italiane: sembra infatti che le donne siano meno ambiziose e abbandonino la corsa al vertice perche’ conflittuale e orientata alle lotte di potere. Le donne inoltre hanno una difficolta’ nella conciliazione del doppio ruolo di donna politica e madre/moglie, ma per quanto riescano a godere dell’aiuto di partner e figli, i colleghi maschi le percepiscono ‘menomate’ per le loro realta’.
La ricerca evidenzia poi come l’accessodelle donne in politica sia condizionato anche dai ‘guardiani delle porte’: gli uomini. Sembra, infatti, che le donne che iniziano la carriera politica siano avvertite come ‘space invaders’, perche’ la loro presenza sfida le norme di genere e crea invidia nei colleghi maschi, loro si’ in crisi, secondo Francescato, nel ruolo di genitori e di mariti/amanti. Ma, i problemi delle donne nella politica italiana, non nascono solo dal controllo degli uomini, dalla ricerca emerge infatti “una forte incapacita’ di fare squadra strategica e di riconoscere temporaneamente un’altra come leader”. Una contro l’altra quindi, insicure, con la tendenza ad essere ipercritiche e mai certe di essere abbastanza brave e competenti tanto da legittimarsi come leader, ma fondamentali nella vita politica italiana. La docente della Sapienza infatti mette in luce come far entrare nel parlamento gruppi ‘svantaggiati’ migliora la qualita’ delle decisioni, aumenta il senso di legittimita’ democratica e sviluppa la capacita’ di leadership degli eletti. Le donne pero’ sono svantaggiate anche dai media e dal sistema elettorale: la loro ‘invisibilita” nei programmi di informazione politica e televisiva e’ quasi assoluta e il sistema proporzionale misto non favorisce la rappresentanza femminile.
Una differenza fra le parlamentari pero’ viene rilevata: Francescato rileva che le donne di destra sono maggiormente ‘aggressive’, infatti, alla domanda ‘Riesci ad immaginarti come leader del tuo partito?’ le donne della Cdl hanno avuto punteggi piu’ elevati sia in termini quantitativi che qualitativi (63% a destra, 48% al centro, 43% a sinistra), anche se non c’e’ confronto con gli uomini che al questionario hanno risposto quasi sempre di sentirsi capaci di sostituire il proprio leader. I motivi sono da ricercare oltre che nell’insicurezza anche nella fedelta’ al ‘capo’ che ha investito su di loro e le ha fatte crescere nel partito, fra l’altro un terzo delle intervistate concorda nel non voler raggiungere posizioni di leadership per la solitudine affettiva e decisionale, per i sacrifici personali e familiari che ne derivano e per il peso dell’eccessiva responsabilita’ che questi ruoli comportano. Meglio quindi per loro, conclude la ricerca, fare da ‘spalla’ al leader, evitando la lotta ai massimi livelli.

MARZO/ DOMANI AL QUIRINALE NAPOLITANO CELEBRA FESTA DONNA
Interventi dei ministri Pollastrini, Fioroni e Mussi

Roma, 7 mar. (Apcom) – Si terrà domani al Quirinale la celebrazione della Festa della donna dedicata quest’anno al tema specifico “Donne per le donne”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugurerà la Mostra “Ritratte al femminile”allestita nella Loggia d’onore del Quirinale. Successivamente,nel Salone dei Corazzieri, la cerimonia inizierà con un concerto di musica da camera eseguito dal “Quartetto di Firenze”, e proseguirà con gli interventi del ministro per i Diritti e le Pari opportunità Barbara Pollastrini, del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni e del ministro dell’Università e della Ricerca scientifica Fabio Mussi. E’ inoltre prevista la consegna, da parte di Napolitano, delle insegne delle onorificenze Omri (Ordine al merito della Repubblica italiana) a donne distintesi nella cultura, nella scienza e nel sociale.

8 MARZO: MOZIONE 75 SENATORI PER LIBERTA’ AUNG SAN SUU KYI

(AGI) – Roma, 7 mar. – 75 senatori chiedono con una mozione, primi firmatari Albertina Soliani (Ulivo) e Laura Bianconi (Forza Italia), un impegno forte per liberare il premio NobelAung San Suu Kyi, da anni agli arresti “Un impegno forte ecostante, nell’ambito del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e in tutte le sedi internazionali competenti, per restituire la liberta’ ad Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, da anni agli arresti domiciliari e per garantire la piena facolta’ di espressione a tutti gli esponenti della Lega Nazionale per la Democrazia in Birmania; ma anche una richiesta alle autorita’ governative del Myanmar affinche’ sia riconosciuto il diritto del popolo birmano alla liberta’ e all’autodeterminazione” e’ quanto chiedono al Governo con una mozione presentata dalle senatrici Albertina Soliani (Ulivo) e Laura Bianconi (Forza Italia) e cofirmata da 75 senatori. “In occasione della festa dell’8 marzo – sottolinea la senatrice Soliani, prima firmataria della mozione – ci sembra opportuno e doveroso tornare sul tema dei diritti umani, con particolare riguardo aldramma di un popolo – quello dell’odierno Myanmar – ancora nel mezzo di un travagliato cammino verso la liberta’ e l’autodeterminazione; un popolo al quale l’autrice Aung San Suu Kyi, leader della Lega Nazionale per la Democrazia, ha cercato di dare voce e per questa ragione e’ stata piu’ volte incarcerata dal regime militare al potere, insieme con l’intero gruppo dirigente del suo partito”. Soliani ha sottolineato come “moniti e appelli per la sua liberazione sono stati ripetutamente rivolti dalla comunita’ internazionale al regime militare di Myanmar, senza alcun esito. Desideriamo pertanto che, proprio nella giornata della festa della donna, sia riaffermato l’impegno da parte delle istituzioni, della societa’ civile e di tutti i soggetti chiamati in causa, affinche’ i diritti umani fondamentali – come riconosciuti dalla nostra Carta costituzionale, sanciti dalle Dichiarazioni delle Nazioni Unite e richiamati nel Trattato per la Costituzione dell’Europa – rappresentino l’orizzonte comune dei popoli di tutto il mondo e costituiscano un riferimento costante per la politica internazionale e, in particolare, per l’iniziativa dei governi democratici nei confronti dei Paesi in cui tali diritti sono disconosciuti e conculcati”. “In particolare – precisa Soliani – il diritto alla liberta’ in tutte le sue manifestazioni, dal diritto di parola al diritto all’istruzione, alla salute, alla partecipazione alla vita pubblica, deve infatti ritenersi un bene universale che non conosce confini geografici, in quanto appartenente all’intera famiglia umana e al futuro delle nuove generazioni”. “Particolare rilievo – conclude la parlamentare – assume ilrichiamo ai diritti umani universali con riferimento alle donne, come espressamente sancito dalle Conferenze Mondiali dell’ONU e in particolare dalla Conferenza di Pechino nel 1995”.

 

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