Appaiono come un’esplosione improvvisa per le strade della pescheria prima e nel cortile dell’Università poi. Bianco e rosso, luce e femminilità. Danzano al ritmo della musica delle bande delle candelore, vestite di bianco, agitando un garofano rosso. Il volto velato, ‘ntuppato. Anche questo 3 febbraio le ‘ntuppatedde sono tornate per le strade di Catania il primo giorno della festa di Sant’Agata
Valentina Ersilia Matrascìa, Sebastiano Gulisano
«Non siamo la riproposizione di una tradizione scomparsa, ma un rito che si ripete ogni anno ispirandosi ad una tradizione perduta. Nel 2013 siamo state una sorpresa, adesso siamo un’attesa», precisa Elena Rosa, l’artista e performer artefice del ritorno delle ‘ntuppatedde per le vie di Catania tra le candelore, i devoti, i ceri e gli arrusti e mangia.
Una figura legata a doppio filo con il culto della Santuzza che ogni anno, dal 3 al 5 febbraio, torna a riempire la vita e le strade dei cittadini del capoluogo etneo in un mescolarsi di fede e folklore, di sacro e profano che coinvolge totalmente l’intera città in quella che si configura come la terza festa religiosa più importante del mondo per il numero di persone coinvolte (preceduta solo dalla festa del Corpus Domini di Cuzco in Perù e dalla Settimana Santa di Siviglia).
Comments