E’ situato all’interno del nostro apparato digestivo. Lo aveva descritto già Leonardo Da Vinci oltre 500 anni fa, ma solo oggi uno studio su Lancet dimostra che non è un semplice tessuto.
di Simone Valesini
Dopo secoli di studi, il corpo umano riserva ancora sorprese. Da qualche mese infatti abbiamo tutti un nuovo organo: il mesentere, una struttura che fa parte del nostro apparato digestivo e collega, più propriamente, l’intestino con l’addome, tenendo i visceri saldamente ancorati al loro posto. Un organo nascosto in bella vista da quasi mezzo millennio, perché fino ad oggi era ritenuta una struttura frammentata, composta da molteplici parti con funzioni differenti. E che uno studio pubblicato di recente sulla rivista Lancet Gastroenterology & Hepatology ha invece riclassificato, dimostrando che le prove raccolte negli ultimi anni ci obbligano oggi a considerare il mesentere come un organo anatomicamente separato, con funzioni e caratteristiche ancora tutte da indagare.
Tra i primi a descrivere il mesentere, raccontano oggi gli autori della ricerca, è stato niente meno che Leonardo Da Vinci, che lo rappresentava come una struttura continua nei pressi dell’intestino tenue e del colon. Una rappresentazione mantenuta per secoli nei manuali di anatomia, ma abbandonata negli ultimi 100 anni in favore di una visione del mesentere come struttura complessa e frammentata. (04 gennaio 2017)
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