Riciclo idrico umano
La cercano su Marte, la cercano su Venere, sperano persino che sia sulla Luna, magari in forma ghiacciata, ma dove ce ne è, e tanta ed ancora buona, non se ne tiene conto… Come mai siamo così stupidi sulla faccia della Terra?
Dall’acqua nasce la vita e la vita è sostenuta dall’acqua, lo sanno anche i bambini. L’evoluzione delle specie viventi è tutta maturata nell’acqua. Piante, amebe, molluschi, pesci, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi… hanno la loro origine ed il loro sostentamento nel liquido primordiale. L’acqua copre i due terzi del pianeta, è pioggia, ruscelli, laghi, depositi sotterranei.. si trova persino sotto i deserti. Il liquido blu ha provveduto alla creazione e conservazione dell’atmosfera sul pianeta, alla miracolosa bellezza che fa apparire azzurro il nostro pianeta, se osservato dallo spazio.
L’acqua è sempre la stessa, viene in continuazione riciclata e spostata, trasformata in ghiaccio o vapore, ma esiste nella stessa sua incredibile quantità e qualità da milioni di anni, è il risultato di un “gioco” forse irripetibile fra calore e raffreddamento…
Ma oggi sentiamo dire che sulla Terra “manca l’acqua”, come mai? In realtà l’acqua non manca, la sua percentuale non aumenta né decresce è sempre stabile, grazie a Dio! Allora cos’è che manca?
Quel che viene a mancare è la quantità di acqua potabile od utilizzabile, ecco la verità!. E per quale ragione “manca” quest’acqua? Semplicemente perché non viene data la possibilità al liquido di auto-rigenerarsi, come è sempre avvenuto nei secoli passati, l’acqua non fa in tempo a “disinfettarsi” dai veleni che l’uomo immette nell’atmosfera e sul pianeta a vari livelli di profondità. Per cui l’acqua disponibile, per il mantenimento dell’esistenza di ogni specie vivente, è stata decurtata.
Ma cosa fa lo stupido uomo per risolvere il problema? Non smette di inquinare, anzi aumenta sempre più l’immissione di sostanze nocive (perlopiù di produzione industriale) e contemporaneamente “raziona” commercialmente l’uso dell’acqua pulita residua. Sì, l’uomo ha reso l’acqua un genere di consumo commerciale, la vende come fosse un “prodotto”, l’ultima acqua potabile del pianeta è stata resa oggetto di sfruttamento economico.
Haihaiai, siamo proprio giunti all’idiozia più sordida e cieca…
Ed infatti giunge notizia che nella sua forsennata ricerca di sorgenti liquide l’uomo sta già inquinando l’eventuale risorsa idrica contenuta nelle viscere del Pianeta Rosso, Marte… Come succede? Leggete qui:
Paolo D’Arpini
Acqua marziana? Lasciamo che scorra libera nelle viscere del pianeta rosso…
250.000 spore batteriche sono sbarcate su Marte assieme a Curiosity! Rumors che già circolavano da tempo sono ora stati confermati anche dai responsabili delle operazioni di sterilizzazione degli strumenti e delle varie componenti del rover da poco giunto sul pianeta rosso.
La contaminazione è avvenuta circa 6 mesi prima del lancio, quando è stato aperto il comparto che contiene il trapano di Curiosity, destinato a perforare il terreno alla ricerca di eventuali fossili di batteri.
Data l’incertezza dell’esito dell’atterraggio, poteva anche succedere che un guasto impedisse ai dispositivi robotici di montare le punte sul trapano, rendendo impossibile qualunque campionatura di quel tipo.
I tecnici, prendendosi i loro rischi (e senza avvisare la responsabile della procedura di sterilizzazione, Catharine Conley), hanno deciso di preparare montata sul trapano almeno una punta, ma l’operazione ha inevitabilmente ricoperto la punta stessa di spore batteriche, che sono in buona parte sicuramente sopravvissute al lungo viaggio.
Secondo i responsabili della missione, entro pochi minuti dall’atterraggio su Marte la quasi totalità di esse è morta a causa delle basse temperature, della radiazione ultravioletta e dell’abbondante quantitativo di anidride carbonica assunto, ma non si può escludere che almeno un piccolo numero sia ancora vivo e vegeto.
Se così fosse e se trapanando il sottosuolo Curiosity dovesse raggiungere anche una minima quantità di acqua, le spore potrebbero rivitalizzarsi e riprodursi, contaminando forse irrimediabilmente il pianeta. Questa possibilità è comunque considerata molto remota, dal momento che il rover si trova in una regione estremamente arida.
Non sarebbe certo simpatico trovare un giorno vita su Marte, per poi accorgersi, magari molti anni più tardi, che era la discendenza di una colonia batterica giunta clandestinamente dentro Curiosity su quel desolato mondo. Una volta tanto bisogna sperare che l’acqua non venga trovata!
Michele Ferrara – http://ita.astropublishing.com/
(credit: Los Angeles Times, NASA, La Tua Voce)
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