istanbul - AD 
 ISTANBUL, TRA PUBBLICHE INTIMITA’ 

di Enrico Pietrangeli

Edizioni Il Foglio
ISBN: 978 – 88 – 7606 – 164 – 6
Pagg. 86 – Euro 10,00
Il libro è ufficialmente uscito nel catalogo delle Edizioni Il Foglio il 23/11/07 ed è già disponibile on line su 365BOOKMARK e a breve anche su IBS oltre che tramite distributori e librerie convenzionate:
www.ilfoglioletterario.it
Collana Autori Contemporanei Poesia – Direttore Fabrizio Manini

dalla Prefazione di Simonetta Ruggeri
La poetica di Enrico Pietrangeli è costruita su un’idea antica ed epica di eroismo dove l’autenticità è fissata dalla sequenzialità degli eventi scaturiti dalla macrostoria. Il percorso a ritroso è scandito da fatti bellici, dalle grandi guerre all’11 settembre, ma è anche un tributo a maestri di poesia del passato, da Baudelaire a Rumi fino ad Ungaretti al quale è dedicata, oltre che una poesia, la chiusa della silloge: “M’illumino di provvisorio”.

Ad Istanbul, tra pubbliche intimità rivela, già nel sottile calembour del titolo, la disinvolta ‘pruderie’ che cerca sinergie tra ciò che eticamente inibisce lo sguardo di sé e ciò che umanamente spinge un ‘io’ svestito e indifeso a guardare il mondo al di là di se stesso e a creare equilibri, a volte persino sinistri o indecenti, con i potenti fermenti della realtà: “permango nel terrore che altri/possano guardarmi dentro: /nudo, impaurito, bambino./Sono un sassolino sul selciato,/ scalciato, altrove abbandonato”.

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Fabrizio Manini
… riattraversa l’origine cabalistica quattro-cinquecentesca, indugia doverosamente su alcune tra le molte caratteristiche che la legano alla cultura alessandrina, da qui estendendo la propria indagine fino al punto critico – per l’Impero e per ogni singolo individuo – di Bisanzio-Costantinopoli.

Gino Scartaghiande
Santa Sofia diviene potenziale crocevia per una lettura della storia che, partendo da “amorfi ruderi bizantini”, intreccia alle origini la cultura islamica a quella cristiana e ne esalta le singole peculiarità.

Simonetta Ruggeri
Nel refrain de Il pazzo, coi suoi Re Mix di versi danzanti, si sviluppa una combinazione seriale che evoca quella dei dervisci rotanti.

Emiliano Laurenzi
La Istanbul di Pietrangeli è quindi tanto la città di Santa Sofia, di Karokoy e di quegli Ottomani che fecero di Rumi il protettore del loro impero multietnico, quanto il ponte contemporaneo fra l’Oriente e l’Occidente dello spirito.

Intervista realizzata da Renzo Montagnoli in occasione dell’uscita:

D: E’ appena uscito il tuo ultimo lavoro, una silloge intitolata Ad Istanbul, tra pubbliche intimità edita da Il Foglio Letterario di Piombino. Ce ne vuoi parlare?

R: Sì, ma è impresa non facile per tematiche e riferimenti. Molti spunti sono già emersi attraverso l’analisi di chi ha voluto cimentarsi in alcuni scritti critici già inseriti nel libro. Di fatto lo considero il naturale proseguimento del mio precedente lavoro, “Di amore, di morte”, uscito nel 2000. Da allora non hanno avuto seguito mie ulteriori uscite editoriali nel settore della poesia. Ho avuto modo di pubblicare diversi inediti su più riviste, ma non pensavo assolutamente ad un’altra pubblicazione. Poi ci sono stati i primi contatti con Il Foglio ed il loro successivo interessamento che, man mano, durante il corso della scorsa estate ha concretizzato l’uscita di questo titolo. A dire il vero già esisteva e da lungo tempo un vecchio file così denominato per una futura pubblicazione da fare chissà quando… Il Foglio ha fatto sì che questo avvenisse, che rimettessi mano su quei testi togliendone alcuni ed introducendone altri in una complessiva revisione del tutto. Così è venuto fuori il libro, senza molto entusiasmo da parte mia ma operando un accurato lavoro che altrove, a livello editoriale, non è stato possibile. Un editore diverso, per lo meno da questo punto di vista, nel desolante panorama italiano. Ho spesso trovato ostacoli, menefreghismo abietto, finanche vere e proprie truffe ed incompetenti manipolazioni di fronte alla mia propositiva voglia di fare, ma perché aprire così tante case editrici se poi non si ha voglia d’investire, di creare risorse? Il perché lo sappiamo bene, spesso è malcelato da pubblicazioni a pagamento che ormai hanno contagiato anche lusinghevoli nomi, soprattutto nella poesia. Ma bisognerebbe andare oltre per prendere coscienza che, anche in assenza di contratti capestro per l’autore, ricorrono altrettanti malsani meccanismi dove, a conti fatti, affiora comunque la cancrena che affligge un reale rinnovamento nel mercato editoriale italiano. Qualcosa che di fatto falsifica le regole del libero mercato tanto nel produrre casi letterari quanto nell’essere accondiscendenti e compiacenti verso numerosi autori che dovrebbero, prima di tutto, avere il pudore di leggere, revisionare e farsi domande. Ma torniamo al mio libro dove vorrei, fra le altre cose, mettere in luce tutti quei vizi e vezzi divenuti regole e non più anomale sregolatezze artistiche di taluni scapigliati di altri tempi. Un libro che sento denso di spessore etico nonostante tutti i più diretti riferimenti ad un sesso esplicito e relativo desiderio di consumismo, ovvero quanto porta a fagocitare insensatamente la stessa ricerca di emozioni. Continua, attraverso la poesia, il percorso di una ricerca spirituale. Il punto è sempre quello di saper ritrovare nella poesia autenticità, anche nel moderno. Il riferimento, per quanto mi riguarda, resta sempre quello lasciato nel solco tracciato dai simbolisti. Il malessere generato nell’ipocrisia è sempre più strisciante e dimora stabilmente nelle nostre anime. La vera condanna dell’uomo è la rinuncia alla poesia come condizione di vita. Trovo una prospettiva del genere peggiore di ogni presunta catastrofe e più meschina e lacerante di ogni guerra che, tutto sommato, sa anche riscattare umanità in tanto orrore ostentato. L’orrore che oggi portiamo dentro è tale da essere consolidato in routine. (continua) URL >

Poesia, scrittura e immagini di Enrico Pietrangeli

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