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 A MARY TYLER MOORE, ICONA FEMMINISTA DELLE SERIE TV AMERICANE

NEW YORK – Addio a Mary Tyler Moore, una delle più popolari attrici del piccolo schermo americano che negli anni Settanta rivoluzionò le serie tv, inventando un nuovo modo di essere donna: è morta di polmonite a 80 anni in un ospedale di Greenwich in Connecticut. Lo ha annunciato il suo portavoce.
Enorme la sua influenza sulle generazioni successive, da Jennifer Aniston a Debra Messing a Tina Fey che ha sviluppato lo show “30 Rocks” e il personaggio di Liz Lemon guardando proprio le puntate del suo “Mary Tyler Moore Show”.
Ieri la famiglia ha deciso di staccare la spina: Moore soffriva di diabete mellito da quando aveva poco più di 30 anni. Nata a Brooklyn da genitori alcolizzati, Mary aveva avuto una vita difficile: una sorella morta di overdose, un fratello di cancro dopo che lei lo aveva assistito senza successo in un tentativo di suicidio. L’unico figlio Richard, nato nel 1956, ucciso a 24 anni in un incidente con una pistola.
Il successo era arrivato negli anni Sessanta con il Dick van Dyke Show, in cui la bella Mary faceva la moglie di un autore di commedie. Candidata all’Oscar per una parte in “Ordinary People” di Robert Redford – la madre gelida e risentita che aveva appena perso un figlio – Mary Tyler Moore resta soprattutto impressa nell’immaginario collettivo come la grintosa e adorabile Mary Richards della sitcom della CBS “The Mary Tyler Moore Show”. In onda dal 1970 al 1977, lo show fu prodotto dalla stessa Moore e dal suo secondo marito, l’executive della Cbs Grant Tinker, morto lo scorso 28 novembre.
Almeno un decennio prima che figure come la donna in carriera sempre di corsa o la nevrotica “thirtysomething” non sposata diventassero preoccupazioni dei media, il personaggio di Mary Richards – per cui l’attrice vinse sette Emmy – riuscì a trasmettere alle coetanee l’esuberanza e la melanconia della “single” che lavora e che cerca di costruire il proprio destino senza riferimenti ad archetipi culturali. Originariamente Mary Richards doveva essere divorziata, proprio come Mary Tyler Moore nella vita, ma in quell’epoca il divorzio era ancora tabù sul piccolo schermo.
Detto questo, Mary mise l’America di fronte a questioni ancora irrisolte in America: parità di retribuzione, contraccezione, indipendenza sessuale. Per tante donne il personaggio televisivo divenne quasi una sorella, qualcuno in cui identificarsi e su cui scaricare le proprie ansie personali e professionali. “Mary Tyler Moore divenne un’icona femminista”, ha detto Jennifer Keishin Armstrong, autrice di “Mary and Lou and Rhoda and Ted: e tutti i cervelli brillanti che hanno reso un classico il Mary Tyler Moore Show”.

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