POPOLARE CONDUTTORE E GIORNALISTA TELEVISIVO
Il popolare giornalista e conduttore televisivo, Mino Damato e’ morto venerdi’ pomeriggio. A renderlo noto e’ stata la famiglia. Era nato a Napoli nel 1937. Prima aveva lavorato per la carta stampata, poi era diventato inviato Rai. Dagli anni Settanta agli Ottanta e’ stato autore e conduttore di trasmissioni televisive del calibro di ‘In viaggio tra le stelle’, ‘Domenica In…’ e ‘Italia Sera’. La trasmissione ‘Alla ricerca dell’Arca’ da lui realizzata e condotta ottenne tre Telegatti. Negli ultimi anni si era dedicato al volontariato. Nel 1995 dato vita alla fondazione ‘Bambini in Emergenza’ per i piccoli abbandonati e malati di Aids. (Rre/Zn/Adnkronos) 18-LUG-10
DAMATO: FAMIGLIA, UN ANTICONFORMISTA CHE SUBI’ CRITICHE INGIUSTE
Un anticonformista che subi’ critiche ingiuste. La famiglia ricorda cosi’ Mino Damato, il giornalista televisivo scomparso venerdi’ scorso. “Mino era un uomo che guardava in alto cercando la sua luna senza fare come quelli che si fissano il dito” dicono i familiari, “il suo sogno era quello di interpretare questo mondo scoprendone di nuovi”. Damato era sempre alla ricerca di nuove dimensioni, “sia che fossero nello spazio – quello spazio da lui tanto amato e che simboleggiava il futuro e dunque la speranza – sia che scavasse con gli occhi e con la coscienza nei drammi della storia contemporanea. Quelli dell’assurdita’ delle guerre, che lui ha testimoniato in prima persona e quelli individuali che lo hanno portato a scegliere con amore assoluto la sorte dei bambini meno privilegiati”. Breve e doloroso, vissuto con grande intensita’, il rapporto con Andreia, la piccola rumena, che, “per una scelta non formale ma di cuore”, divento’ sua figlia e la cui breve esistenza “illumino’ la sua, anche quando gli occhi di Mino lasciavano trapelare la sua malinconia”. Damato “ha molto vissuto da esploratore e pioniere mediatico, scientifico e anche politico e si e’ esposto al giudizio e alle critiche, spesso ingiuste, che vengono indirizzate solo a chi non vive di conformismo e banalita’”. “Ha sempre indicato una strada davanti a se'” ricorda ancora la famiglia, “non tutti hanno avuto il coraggio di seguirla. La sua solitudine e’ stata un segno distintivo di questi tempi aridi. ‘Guardare oltre con coraggio, determinazione e passione’ e’ l’esempio che ha lasciato a tutti noi. Qualunque sia la meta da raggiungere, anche quella piu’ desiderata, ci sono viaggi che vorresti non finissero mai. Per Mino e per tutti quelli che gli vogliono bene, questo viaggio non avra’ mai fine”. (AGI) 18 LUG 10
ADDIO A MINO DAMATO, POPOLARE CONDUTTORE E GIORNALISTA TELEVISIVO
Il popolare giornalista e conduttore televisivo, Mino Damato e’ morto venerdi’ pomeriggio. A renderlo noto e’ stata la famiglia. Era nato a Napoli nel 1937. Prima aveva lavorato per la carta stampata, poi era diventato inviato Rai. Dagli anni Settanta agli Ottanta e’ stato autore e conduttore di trasmissioni televisive del calibro di ‘In viaggio tra le stelle’, ‘Domenica In…’ e ‘Italia Sera’. La trasmissione ‘Alla ricerca dell’Arca’ da lui realizzata e condotta ottenne tre Telegatti. Negli ultimi anni si era dedicato al volontariato. Nel 1995 dato vita alla fondazione ‘Bambini in Emergenza’ per i piccoli abbandonati e malati di Aids.
L’AMORE PER I PICCOLI MALATI DI AIDS
Giornalista professionista dal 1965, prima aveva lavorato per la carta stampata, poi era diventato inviato Rai. Aveva realizzato reportage memorabili nelle zone di guerra del Bangladesh, Irlanda del Nord, Cambogia e Vietnam. Dal 1979 al 1983 e’ in Afghanistan, dove realizza per la prima volta un collegamento clandestino in diretta dai campi di battaglia. Dagli anni Settanta agli Ottanta e’ stato autore e conduttore di trasmissioni televisive del calibro di ‘Avventura’, ‘Racconta la tua storia’ e ‘In viaggio tra le stelle’. Ma il vero e proprio salto nella sua carriera fu con l’approfondimento quotidiano ‘Italia Sera’ e con la trasmissione ‘Domenica In…’ (1985/1986) con Elisabetta Gardini, Gina Lollobrigida e il trio Lopez-Marchesini-Solenghi. In particolare diede al programma della domenica pomeriggio di Rai 1 un taglio piu’ giornalistico. Proponeva infatti al grande pubblico temi impegnati in una fascia da sempre dedicata all’intrattenimento leggero. Divenne anche celebre la sua camminata sui carboni ardenti in diretta televisiva. Numerosissimi i riconoscimenti al suo lavoro. La trasmissione ‘Alla ricerca dell’Arca’ da lui realizzata e condotta ottenne tre Telegatti. I suoi filmati della serie ‘Avventura’ sono stati scelti a rappresentare l’Italia alla Cine’mathe’que Francaise di Parigi. Nella seconda meta’ degli anni Novanta, aveva lasciato il piccolo schermo e si era dedicato al volontariato. (18.7.10 Adnkronos)
LA FAMIGLIA, GUARDAVA SEMPRE OLTRE
”Mino era un uomo che guardava in alto cercando la sua luna senza fare come quelli che si fissano il dito. Il suo sogno era quello di poter interpretare questo mondo scoprendone di nuovi, sia che fossero nello spazio – quello spazio da lui tanto amato e che simboleggiava il futuro e dunque la speranza -; sia che scavasse con gli occhi e con la coscienza nei drammi della storia contemporanea”. E’ il ricordo dei familiari di Mino Damato, popolare giornalista e conduttore tv, scomparso venerdi’ pomeriggio. Tra i drammi indagati da Damato, i familiari citano ”quelli dell’assurdita’ delle guerre, che lui ha testimoniato in prima persona e quelli individuali che lo hanno portato a scegliere con amore assoluto la sorte dei bambini meno privilegiati. Si rispecchiava negli occhi di Andreia, la piccola romena, che, per una scelta non formale ma di cuore, divento’ sua figlia e la cui breve esistenza illumino’ la sua, anche quando gli occhi di Mino lasciavano trapelare la sua malinconia”. Damato, sottolinea ancora la famiglia, ”ha molto vissuto da esploratore e pioniere mediatico, scientifico e anche politico e si e’ esposto al giudizio e alle critiche, spesso ingiuste, che vengono indirizzate solo a chi non vive di conformismo e banalita’. Ha sempre indicato una strada davanti a se’. Non tutti hanno avuto il coraggio di seguirla. La sua solitudine e’ stata un segno distintivo di questi tempi aridi”. ”’Guardare oltre con coraggio, determinazione e passione’ e’ l’esempio che ha lasciato a tutti noi. Qualunque sia la meta da raggiungere, anche quella piu’ desiderata, ci sono viaggi che vorresti non finissero mai. Per Mino e per tutti quelli che gli vogliono bene – concludono – questo viaggio non avra’ mai fine”. ANSA, 18-LUG-10
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