Le agenzie viaggi verranno soppiantate dai portali online, le auto a guida autonoma faranno crollare i costi delle assicurazioni, la manifattura si farà con la stampante 3D. Ecco le previsioni sulla trasformazione del mondo del lavoro fatte dal «Financial Times»
di Michela Rovelli
Pochi anni fa l’agenzia viaggi era il tempio dei viaggi, dei biglietti aerei, delle prenotazioni di biglietti del treno, dell’autobus e della ricerca del giusto hotel. Impensabile organizzare un viaggio di nozze senza la consulenza di professionisti. Così come dirigersi in un Paese straniero e gestire la richiesta dei visti e l’organizzazione delle visite turistiche. Oggi, per tutto questo, si può tornare dalla fidata agenzia viaggi. Oppure andare sul web e consultare le migliaia di piattaforme online. Expedia, Booking, Skyscanner, e tutte le altre. Il declino è lento e progressivo, e va avanti da anni. Secondo l’US Bureau of Labor Statistcs, l’organo federale che si occupa di monitorare la situazione economica e professionale del Paese, il numero di consulenti di viaggio è sceso dai 132mila nel 1990 ai 74mila del 2014. Fa anche una previsione: si ridurranno di un altro 12 per cento entro il 2024. Non significa necessariamente l’estinzione. Sono in molti a volere un contatto umano e un consiglio soggettivo quando si tratta di scegliere la propria vacanza. Certo è, che le agenzie devono fare i conti con la velocità -e la facilità- del mondo digitale. Quindi scegliere come trasformarsi. «Quelli che sopravviveranno saranno solo i veri esperti. E verranno utilizzati per organizzare viaggi importanti: una luna di miele, un raduno di famiglia o escursioni complesse come i safari», è l’idea di Henry Hartveldt, fondatore della società di consulenza del settore Atmosphere Research, interpellato dal Financial Times.
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