(ANSA-AFP) – KABUL, 11 NOV – Venti afghane hanno offerto oggi di prendere il posto dei tre impiegati delle Nazioni Unite rapiti il 28 ottobre da un gruppo dissidente di taleban, qualificando il rapimento ”assolutamente non afghano”.”Siamo venti donne afghane pronte a prendere il posto dei tre impiegati dell’Onu che sono nostri ospiti in Afghanistan”, ha detto alla France Presse Jamila Mujahid, giornalista e presentatrice della televisione afghana.Le 20 donne, giornaliste, militanti dei diritti dell’uomo e impiegate di organizzazioni non governative, ritengono che questi rapimenti contrastino con le regole di ospitalita’ dell’Afghanistan. ”E’ una vergogna, non abbiamo mai visto nulla di simile nella storia dell’Afghanistan”, ha detto Jamila Mujahid.Lunedi’ scorso quattro giornalisti afghani avevano formulato la medesima proposta comunicando tramite i mezzi d’informazione i loro nomi e i loro numeri di telefono per poter essere contattati dai rapitori, adepti del gruppo Jaish-e-Muslamin (Esercito dei musulmani). I tre ostaggi – Annetta Flanigan (nord irlandese), Angelito Nayan (filippino) e Shqipe Hebibi (kosovara) – membri della commissione elettorale che ha organizzato le elezioni presidenziali del 9 ottobre, erano stati rapiti a Kabul l’ultimo giorno dello spoglio delle schede elettorali.Negoziati sono stati aperti domenica tra i rapitori e le autorita’ afghane. ”Ieri sera abbiamo incontrato rappresentanti del governo”, ha riferito oggi il portavoce dei rapitori Habib Noorzad precisando di essere ”in attesa della loro risposta”. I negoziati riguarderebbero essenzialmente una lista di 26 taleban detenuti di cui i rapitori vorrebbero la liberazione.

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