Carissime,
si avvicina il momento dei primi passi ufficiali della nostra Campagna.
Invio questo promemoria di sintesi alle donne iscritte all’Udi e a tutte le interessate.
Venerdì 18 maggio 2007
ore 09 Sede Udi Roma Via Arco di Parma 15
· Incontro del Comitato Promotore e partenza a piedi per passare il Tevere
ore 10 Piazza Cavour
· Sit-in 50E50 ovunque si decide
· Deposito in Cancelleria del Titolo della Proposta di legge di iniziativa popolare:
Norme di Democrazia Paritaria per le Assembleee elettive
Ore 11-17 Via Zanardelli 34 Sala Olivetti
· Assemblea Autoconvocata UDI E Costituzione del Consiglio delle Donne
L’Udi ha deciso che la prima Giornata della sua Assemblea autoconvocata sarà aperta alle donne interessate per presentare l’articolato e per costituire il Consiglio delle Donne 50E50 ovunque si decide
Ordine dei lavori: Introduzione di Pina Nuzzo, presentazione articolato di Milena Carone, lettura adesioni e interventi
Domenica 20 maggio 2007
0re 10 -16 Via Arco di Parma 15
· Assemblea Autoconvocata UDI
Ordine dei lavori:
Relazioni di Delegata, Garanti , Coordinamento e Responsabile Archivio centrale; Rinnovo cariche sociali; Approvazione Bilancio
Invitiamo chi vuole partecipare a inviare una mail o a fare una telefonata per organizzare al meglio i nostri lavori.
In allegato a questo promemoria troverete una lettera aperta che abbiamo voluto intitolare: chiamata alla compromissione.
Un caro saluto a tutte.
Roma, 04 maggio 2007
Pina Nuzzo
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A tutte le Donne Interessate
Carissime,
come abbiamo scritto nel nostro documento iniziale in vista della Costituzione del Consiglio delle Donne 50E50 ovunque si decide che avverrà a Roma nella giornata del 19 maggio 2007 presso la Sala Olivetti in via Zanardelli, la realizzazione della Democrazia paritaria sarà un processo lungo per il quale dovremo spendere energia e inventiva.
Contiamo molto sull’apporto che può venire da organizzazioni femminili e da singole donne non iscritte all’Udi che hanno sinceramente a cuore la Democrazia Paritaria.
Abbiamo ricevuto la formale adesione di Usciamo dal Silenzio e dal Coordinamento Nazionale Donne dello SPI CGIL.
Ci piace sottolineare questo dato perché si tratta, certo, di una adesione correttamente e formalmente inviata alla Sede Nazionale dell’Udi, come è giusto che sia. Anzi, cogliamo l’occasione per ribadire che ogni adesione è tale se giunge alla Sede Nazionale Udi.
Ma – ci si consenta il gioco di parole – se di formale adesione si è trattato, non è stata un’adesione puramente formale: le donne di Usciamo dal Silenzio sono in assemblea permanente con il loro Manifesto dei Perché; Le donne dello SPI CGIL a metà aprile hanno avuto un incontro Nazionale in cui l’adesione alla Campagna è stata discussa e motivata.
Vi diciamo questo perché a noi non interessa tanto un lungo elenco di sigle o di nomi di forte attrattiva mediatica, in calce all’Iniziativa.
Se arriveranno adesioni non potrà che farci piacere.
Ma ciò a cui puntiamo è la chiamata ad una vera e propria compromissione.
La Campagna è complessiva e non si pone come obiettivo né a medio né a lungo termine una contrattazione con le forze politiche per “strappare” qualche concessione in più, sul piano del riequilibrio della rappresentanza.
I nostri documenti parlano chiaro: noi non diciamo né riequilibrio, né rappresentanza, ma parliamo e scriviamo sempre di Presenza paritaria ovunque si decide e di Democrazia.
Non ci sottrarremo al confronto con altre donne e con chiunque sia sinceramente interessato.
Questa precisazione è doverosa nell’attuale fase politica, in pieno dibattito sulla riforma della legge elettorale, dove si riparla di quote rosa e rispuntano tentativi di far approvare una legge “di riserva”, anche – perché no… – in virtù del fatto che si pensa di essere più credibili e accettabili, avendo alle spalle una Campagna come la nostra.
Sul punto, l’Udi vuole essere molto chiara: le donne che vorranno esserci accanto devono sapere che la com-promessa che viene ad essere sottoscritta non sarà una cosa formale.
Si tratta invece di promettere con l’Udi su alcuni punti della Campagna strettamente legati alla qualità della nostra pratica politica: l’autonomia, l’autofinanziamento, l’autodeterminazione (cosa che non riguarda solo l’interruzione di una gravidanza), l’irrinunciabilità ad alcuni principi e quindi l’assoluta non “svendibilità” degli stessi.
Infine, noi non amiamo la parola trasversalità: preferiamo affermare che tutte le donne, di qualunque schieramento o fede politica, vogliano condividere il nostro progetto, si sentiranno accomunate su di un piano progettuale e di contenuto che sinteticamente abbiamo definito con la parola “Altrove”.
Noi per scelta precisa non abbiamo da tempo interlocutori privilegiati, né nella politica istituzionale, né nei partiti, né nei movimenti.
Le nostre interlocutrici privilegiate restano le donne, tutte le donne, senza distinzione.
E il fatto che noi ci rivolgiamo a tutte non vuol dire assolutamente sminuire o diluire i significati della nostra iniziativa, in nome di una presunta trasversalità, tutt’altro: sta a significare che il nostro sguardo è altrove rispetto ai parametri tradizionali della Politica Istituzionale.
Nessuna e nessuno in Italia oggi – nel bene e nel male – detiene il primato di essere “più femminista” di altre/i.
Si tratta, piuttosto, di verificare in concreto l’apporto di ciascuna, perché di parole ne sono state dette già molte.
Si tratta di passare all’azione e nell’azione, come sempre, tasteremo il polso alla voglia di mettere le mani in pasta.
Con questa immagine casalinga che ci è da sempre molto cara, Vi salutiamo e attendiamo la voglia di compromettervi con noi: se volete, letteralmente, come si usa dire per i contratti, la voglia di sottoscrivere un preliminare vero, un vero compromesso, appunto. Il nostro non sarà un contratto, ma un Patto sì!
Perché…
… la politica è un patto tra noi, dove ciascuna ha imparato a dire io.
(dall’Introduzione allo Statuto dell’Udi 2003)
Roma, 04 maggio 2007
Pina Nuzzo Delegata Sede Nazionale
Milena Carone del Coordinamento Nazionale
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CINQUANTA E CINQUANTA
UNA FILASTROCCA di MARIA G. DI RIENZO *
Cinquanta e cinquanta lo dico perchè Su questa bilancia sto meglio con te
Non sto troppo in alto, non sto troppo giù Ti guardo negli occhi e mi piaci di piu’
Non devi aiutarmi, ho quello che hai Cinquanta e cinquanta e’ giusto, lo sai
Non sono “risorsa” inutilizzata, Non sono prescelta, non sono cooptata
Proprio come tu sei, io sono preziosa Cinquanta e cinquanta non son “quote rosa”
Laddove si decide c’è spazio vedrai io ti ascolterò, tu mi ascolterai
Entrambi soggetti legittimi e valenti: Cinquanta e Cinquanta in tutti i Parlamenti.
* NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE. Supplemento settimanale del giovedì de “La nonviolenza e’ in cammino” Numero 99 del 26 aprile 2007
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