I miei giorni dagli orli scuciti
consumati hanno frange e merletti,
ma i miei sogni preziosi di trine
inghirlandano nidi sui tetti.
I miei occhi, due laghi che ancora
san vedere la luce del fondo,
abbracciata a una scheggia d’aurora
circumnavigo attorno ad un sogno.
Il mio cuore, sentiero d’Amore
ombreggiato da mute carezze,
irrorato da piccole cose,
costellato da grandi promesse.
Il mio tempo, nemico e straniero,
quando piango mi chiede:-Perché?-
Lo zittisco… non è veritiero
quando dice che piango per te.
— — —
IL MIO GIORNO
Quando il mio giorno
si tinge gli occhi con l’ombretto rosa
e la mia sera indossa la veletta
Libera
fra le bistrate ciglia della notte
l’Anima mia, ribelle,
volteggia, senza regole,
fra trapezi di stelle.
E, al primo raggio
di un sole ancora bianco
il Pensiero sovrano
a sé incatena gocce di follia
con le manette della Fantasia.
Gabriella Quattrini
Commenti