AL VIA PROGETTO ‘DIVA’ CON INIZIATIVE IN 10 CITTA’ ITALIANE
(ANSA) – ROMA, 12 dic – E’ gia’ al lavoro l’Ambasciatrice delle pari opportunita’ nella scienza, la nuova figura voluta dalla Commissione Europea per promuovere la presenza delle donne nelle carriere scientifiche. E’ la ricercatrice Rossella Palomba, dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e il suo programma di lavoro intende dare spazio ”all’altra voce della scienza” attraverso un progetto che prevede iniziative in dieci citta’ di tutta Italia. Le donne nella scienza ottengono ottimi risultati, ma tutto scivola in secondo piano quando sono in gioco carriere e ruoli prestigiosi: ”le donne sono eccezionali fino a un certo punto, poi sono inutilmente meravigliose”, ha detto l’Ambasciatrice presentando il suo programma nell’incontro organizzato oggi a Roma presso il CNR. Sara’ Roma, in gennaio, a inaugurare la lunga serie di incontri in scuole, universita’, centri di ricerca e amministrazioni previsti nel progetto Diva-Science in a Different Voice. Entro l’anno sono in programma appuntamenti a Milano, Torino, Venezia, Padova, Lucca, Napoli, Bari, Catania e Sassari. ”L’obiettivo e’ stimolare dibattiti e riflessioni sul perche’ cosi’ poche giovani si iscrivono alle facolta’ scientifiche e perche’ cosi’ poche sono le donne con ruoli di dirigenza in capo scientifico e universitario” ha osservato Silvana Vallegra, ricercatrice dell’istituto per l’ambiente marino e costiero del CNR e promotrice del Codice di Minerva per la trasparenza nella ricerca, che sara’ presentato domani a Trieste.
Le cifre descrivono chiaramente la situazione delle donne nel mondo della ricerca: tra i professori ordinari le donne rappresentano una netta minoranza, con il 16%; diventano piu’ numerose tra i professori associati (31%) e il loro numero sale ulteriormente fra i ricercatori (43%). Ma la situazione si ribalta decisamente quando si vanno ad analizzare le votazioni ottenute nella laurea: le donne che ottengono il massimo dei voti nelle discipline scientifiche sono il doppio rispetto agli uomini (il 14% contro il 7%). ”L’obiettivo del progetto Diva e’ far capire alle donne che la ricerca e’ un mestiere che fa per loro, che ce la possono fare”, ha osservato l’Ambasciatrice per le pari opportunita’. Un messaggio quanto mai importante, considerando quanto siano poche (il 27% del totale dei ricercatori) le donne italiane che hanno intrapreso la carriera scientifica. Le ricercatrici sono meno numerose soltanto in Austria (19%) e Germania (14%), mentre le donne si incontrano sempre piu’ frequentemente nei lab oratori di Spagna (33%), Gran Bretagna (35%) e Svezia (36%). Gli incontri nelle dieci citta’ italiane saranno anche l’occasione per discutere del perche’ negli ultimi anni le iscrizioni alle facolta’ scientifiche stanno diminuendo, soprattutto fra le donne, che nelle scelte universitarie sono orientate in primo luogo verso insegnamento (88% degli iscritti in quest’area), lingue (83%) e psicologia (81%), mentre sono pochissime le ragazze che scelgono le discipline scientifiche in senso stretto (24%).
Commenti