Gli ayatollah ospiti d’onore a Torino nel 2020

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 SALONE DEL LIBRO TAPPETO ROSSO PER L'IRAN, TOMBA DI SCRITTORI 
 E POETI
(foto LaPresse)

di Giulio Meotti
Roma. Tre anni fa, il Salone del Libro di Torino fu costretto a rimangiarsi in tutta fretta la decisione di invitare l’Arabia Saudita come ospite d’onore. Cosa ci facevano i fustigatori sunniti che torturano in piazza blogger come Raif Badawi, che incarcerano chi trovato in possesso di una croce e che maltrattano le donne, nella principale fiera libresca italiana? Per il 2020 siamo alle solite.
Tra due anni, il paese ospite a Torino sarà l’Iran. A maggio Massimo Bray, alla guida del Salone del Libro, aveva incontrato il ministro iraniano della Cultura e guida islamica, Abbas Salehi, a Teheran, sigillando l’intesa. “Si è lavorato insieme per concordare la data del 2020 perché era la più giusta per le tempistiche”, ha aggiunto l’assessore regionale Antonella Parigi. I regimi islamisti vanno forte a Torino, visto che c’è già una intesa anche con Sharja, capitale di uno degli Emirati Arabi. Da Torino fanno sapere che non permetteranno che al Salone circolino i veleni ideologici del regime iraniano, come la negazione della Shoah e dei diritti delle donne. Ma non è neppure questo il problema.

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