“Mai come in questi momenti noi ci sentiamo partecipi del destino dell’umanita’ intera, del suo cammino per umanizzare la vita di tutte le donne e di tutti gli uomini”. Queste le parole della senatrice Albertina Soliani che e’ intervenuta in aula del Senato sulla mozione a prima firma Bonino che impegna il governo a promuovere e sostenere tutte le iniziative, a livello nazionale e internazionale, affinche’ la prossima 65esima Assemblea generale delle Nazioni unite metta al bando a livello globale con una risoluzione le mutilazioni genitali femminili. “Le mutilazioni genitali femminili violano l’integrita’ psicofisica, la dignita’, la liberta’ delle donne, delle bambine e delle ragazze, che hanno diritto a diventare donne nella pienezza della loro vita, a non dover vivere una vita mutilata, di sofferenze, privata della sessualita’, che e’ un carattere essenziale della personalita’. Il mondo globale – ha continuato Soliani – ci rende partecipi del destino di tutte le donne sotto tutti i cieli. Quanto accade a una sola di loro ci riguarda. Parliamo di una pratica legata a culture, religioni e tradizioni ataviche diffusa ancora in 27 paesi africani, in alcuni paesi dell’Asia e del medio oriente, ma anche in Europa e nel nord America, portata dai flussi migratori. E’ necessario che tutti i paesi bandiscano questa pratica, senza eccezioni, per non favorire la ricerca dei luoghi in cui questa pratica possa anche non prevedere sanzioni penali. E’ una battaglia culturale e civile – continua – quella che noi siamo chiamati a vincere. Il corpo, e il corpo femminile, non sono disponibili. Il principio del rispetto della vita, della persona e della liberta’ femminile e’ una delle piu’ grandi conquiste dell’umanita’, umanita’ che, nel ventunesimo secolo, e’ chiamata a difenderlo sul terreno del diritto con tutte le sue forze. L’Unione europea si e’ gia’ esposta in proposito, definendo reato qualsiasi forma di mutilazione genitale femminile. Il presidente Napolitano ha definito un anno fa la violenza sulle donne un’emergenza mondiale. E’ come l’altra faccia della rivoluzione storica delle donne: matrimoni forzati, mutilazioni genitali, stupri, molestie, aggressioni, uccisioni. Milioni di donne oggetto di violenza e non soggetto di liberta’, in Italia e nel mondo. Chi commette queste violenze? Quale cultura le legittima? Perche’ l’educazione e la comunicazione globale falliscono nel proprio compito di accrescere il valore della dignita’ umana? Anche queste sono domande cruciali per la politica e le democrazie, unico spazio di difesa e di promozione delle persone, del diritto e del valore della vita delle donne. Donne che sono un straordinario fattore di sviluppo e di pace. Anche la loro difesa dalle violenze, insieme con l’investimento sull’istruzione, e’ fattore strategico per l’Africa e per il mondo intero”. Il Velino 16 SET 10

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