Fichi secchi, uva, mele cotogne
e melagrane
pendevano dalle colonne
del palazzo di Filippo
che domina la pianura.
Lontano un tintinnio
di capre,
dolce melodia infantile,
scorre la gioia,
scorre la festa,
scorrerà il sangue.
Casa reale si prepara
ad un matrimonio:
“Cleopatra figlia di Filippo,
lo zoppo ed orbo macedone,
con il Re dell’Epiro”.
Vestiti a festa,
la sera a teatro,
matrimonio politico,
matrimonio d’amore?
Alexander istruito
alla sapienza di Aristotele,
figlio del medico di corte,
giovane, ignaro ed incredulo,
non sa del sangue
il quale decreterà
la sua ascesa.
Scorre la gioia,
scorre la festa,
suonano i cembali,
suonano le lire,
suonano le arpe,
omaggio a Dioniso,
omaggio a Cibele.
“Via le guardie del corpo
solo i tiranni ne hanno bisogno”.
Decreta il RE.
Al varco l’aspetta
un colpo mortale,
ferale.
L’assassino fugge, inciampa
viene fermato,
ucciso fulmineamente.
Assassino politico, Omicidio amoroso?
I Persiani, la Regina?
L’uomo amante del re?

Aristotele detective
cerca la trama, anzi
il tramaccio,
segue il filo d’Arianna
memoria.
Con il filo Alexandros il grande
conquista tutto l’oriente
ma non conquista tutta la verità.

Maria Chiara Forcella
Scheda biobibliografica

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