Un quadro-manifesto alla maniera di Paul Klee
di Fausta Genziana Le Piane
Alice, la sorella Anna e il gatto Oreste cercano un po’ di refrigerio sotto un bell’albero dalle fronde folte e ombrose… Alice è una bambina che adora fantasticare e, quasi senza accorgersene, si addormenta, mentre la sua fervida fantasia si perde in un mondo popolato da tanti stravaganti personaggi, dove poter vivere mille avventure fantastiche…
Compare Bianconiglio: ha i pantaloni viola e la giacca rossa… E’ in ritardo, corre, Alice lo segue. Bianconiglio, Alice e Oreste, che segue la padrona senza chiedere nulla, si inoltrano in un bosco, ecco un buco nero, il coniglio vi si è intrufolato dentro come in una tana. Alice si mette in ginocchio e infila la testa nell’apertura. Per essere un posto dove si fa festa, puzza troppo di muffa. Che importa? Alice vuol sapere a tutti i costi cosa c’è dentro.
Ma stiamo parlando di Alice, della pittrice Adriana Centi o di noi stessi? Osserviamo il dipinto intitolato Albero nudo. Come Alice, Adriana Centi ama la natura, ha una fervida fantasia, vive mille avventure fantasiose, invita chi guarda ad entrare in quel buco nero ai piedi dell’albero e ad immergersi nel mondo dei sogni e delle meraviglie. L’artista vuole sapere a tutti i costi cosa c’è dentro, ma dentro cosa? Nel mistero della vita e della morte. Alice piomba nel vuoto del tronco d’albero, ma né lei né Adriana né noi abbiamo desiderio di interrompere questo viaggio fantastico che ci condurrà nel mondo dell’arte che è ricerca: Adriana come Alice è curiosa ed ama la Bellezza.
Procediamo in silenzio, fermiamoci davanti a questo albero, tocchiamolo, il tronco si spalanca scricchiolando: passiamo di meraviglia in meraviglia! Per non perdersi, basta seguire la strada della poesia: nel paese delle meraviglie si raccontano storie o meglio si declamano storie-poesie come quella del Tricheco e il carpentiere o come quella di Ieri o Quel ragazzo davanti al supermercato.
Restiamo in adorazione dinanzi a questo albero, simbolo dell’arte e della vita, e traiamone ogni forma di energia e di vitalità.
Nella teoria dell’arte moderna, Paul Klee (1879-1940) usa la parabola dell’albero per spiegare il processo creativo che attinge al subconscio. Lo paragona alle radici dell’albero: “Da questa regione arriva all’artista la linfa che penetra in lui e che penetra nei suoi occhi. L’artista si trova così nella situazione del tronco. Sotto l’impressione di questa corrente che l’assale, fa procedere nell’opera i dati della sua visione. E come si possono vedere i rami di un albero espandersi in tutte le direzioni, così è l’opera. A nessuno viene in mente di esigere da un albero che formi i suoi rami sul modello delle sue radici. L’alto non può essere che un semplice riflesso del basso”.
L’albero, secondo Mircea Elide, rappresenta il cosmo vivente in continua rigenerazione. Infatti, chi osserva il quadro nota che il tronco liscio – la vita che invecchia – occupa la maggior parte dello spazio ed è allegro come l’abito di una ragazza in festa, che ai suoi piedi lascia cadere foglie – ricordi, esperienza vissuta – mentre la chioma nascosta dietro il muretto è pronta già a rinascere, occhieggiando il tutto il suo splendore.
Simbolo della vita, in perpetua evoluzione, in ascensione verso il cielo, l’albero evoca tutta la simbologia della verticalità ed è il tramite con il cielo.
Adriana – donna e artista – appartiene al cosmo e al regno di Alice.
Fausta Genziana Le Piane
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