Wanda MONTANELLI: ESECUTIVO CON POCHE DONNE E INESSENZIALI
Roma, 17 mag – “Considero particolarmente grave che Romano Prodi non abbia mantenuto le sue promesse di valorizzazione della componente femminile all’interno del suo esecutivo”. E’ quanto dichiara Wanda Montanelli, responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunità dell’Italia dei Valori a proposito del nuovo governo Prodi. “Francamente ci aspettavamo di più e di meglio. Dobbiamo invece prendere atto che le donne di questo esecutivo sono poche e in collocazioni inessenziali. Del resto erano tutti uomini a trattare e l’unica segretaria di partito del centrosinistra Luciana Sbarbati è stata tenuta in disparte. E’ stata persa una grande occasione per segnare un’inversione di tendenza e portare l’Italia a livello dei Paesi più illuminati”.
WANDA MONTANELLI: PRODI NON MANTIENE LE PROMESSE
ESECUTIVO CON POCHE DONNE, E IN COLLOCAZIONI INESSENZIALI
(ANSA) – ROMA, 17 mag – Wanda Montanelli, responsabile pari opportunita’ dell’Italia dei valori, accusa Romano Prodi di non aver ”mantenuto le promesse”, perche’ ha formato un governo con poche donne, e ”in collocazioni inessenziali”. ”Considero particolarmente grave -attacca l’esponente dell’Italia dei valori- che Romano Prodi non abbia mantenuto le sue promesse di valorizzazione della componente femminile all’interno del suo esecutivo”. ”Francamente ci aspettavamo di piu’, e di meglio” confessa la Montanelli, nel ”prendere atto che le donne di questo esecutivo sono poche e in collocazioni inessenziali”. ”Del resto – osserva Wanda Montanelli – erano tutti uomini a trattare, e l’unica segretaria di partito del centro sinistra Luciana Sbarbati e’ stata tenuta in disparte”, Cosi’, e’ la conclusione, ”e’ stata persa una grande occasione per segnare un’inversione di tendenza e portare l’Italia a livello dei paesi piu’ illuminati”.
FONDAZIONE BELLISARIO: ALLE DONNE SOLO LE BRICIOLE
COSTA, COS’HA LANZILLOTTA MENO DI MASTELLA O DI PIETRO?
(ANSA) – ROMA, 17 MAG – Solo le ”briciole” per le donne ministro: ”E’ vero si’ che Prodi in campagna elettorale aveva promesso almeno sei donne, ma si pensava per incarichi di peso, non a ministeri senza portafoglio”. Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario, si dice ”indignata” per la scarsa presenza delle donne nel nuovo esecutivo: ”E’ una cosa indecorosa aver confermato il ghetto delle donne assegnando loro i problemi sociali e della famiglia. I partiti hanno assaltato la diligenza. Davvero la montagna ha partorito il topolino!”. ”Le donne potevano essere valorizzate di piu’ – continua Golfo – cos’ha di meno Lanzillotta rispetto a Di Pietro e Mastella? Per Bindi, poi, un’altra mortificazione, doveva andare alla sanita’, poi all’istruzione, e’ andata a finire alla famiglia. Le donne che sono ora al governo sono tutte autorevoli, preparate, avrebbero potuto essere collocate a dicasteri piu’ di peso”. ”Purtroppo – osserva ancora la presidente della Fondazione – i partiti hanno assaltato la diligenza, le donne non hanno potuto partecipare alla concertazione, sono state tagliate fuori, si sono dovute accontentare delle briciole, perche’ queste sono briciole”.
CAPPONI: DELUSIONE PER ESIGUO NUMERO DONNE
Roma, 17 mag. (Adnkronos) – ”Esprimiamo delusione e sconcerto per la presenza numericamente inadeguata di donne al governo ma ancor piu’ perche’ relegate in ministeri senza portafoglio, in barba alla valorizzazione dei talenti femminili piu’ volte declamata dall’Unione”. Lo sottolinea il presidente comitato di pressione per le leggi paritarie Rita Capponi.
”Una discriminazione rafforzata -aggiunge- oltre che uno schiaffo al popolo delle primarie, cogliamo nell’esclusione dall’esecutivo dell’unica leader dell’Unione Luciana Barbati. A sinistra come a destra alle donne segreterie di partito non si riconosce pari dignita”’.
GERMONTANI(AN): DONNE MINISTRO OPERAZIONE DI FACCIATA
(AGI) – Roma, 17 mag – “Questo governo inizia con una prevedibile operazione di facciata malriuscita:sei donneMinistro di cui cinque senza portafoglio”. E’ quanto ha dichiarato Maria Ida Germontani, deputato di Alleanza Nazionale e responsabile delle politiche femminili del Partito, commentando i dicasteri assegnati alle donne nel governo Prodi.
“Peccato per Lanzillotta, Bonino, Pollastrini, Melandri e Rosy Bindi – ha detto Maria Ida Germontani – In fondo si tratta di donne che, per storia politica e per competenza, obiettivamente potevano pretendere di piu’. E’ questo – ha sottolineato Maria Ida Germontani – il momento di ricordare ancora una volta agli italiani e soprattutto alle italiane , in particolare quelle che hanno votato per il centro- sinistra, che solo con il governo di centro destra sono stati concretamente realizzati importanti passi avanti per le donne in politica. Ricordiamoli: la modifica dell’art.51 della Costituzione per le pari opportunita’; la norma che ha garantito un terzo di donne candidate alle ultime elezioni europee portando al raddoppio delle europarlamentari italiane e, da ultimo, l’approvazione alla fine della XIV Legislatura da parte del Senato del Disegno di Legge delle cosiddette quote rosa. Proprio applicando le quote rosa nelle liste di Alleanza Nazionale delle ultime
elezioni politiche, il Presidente Fini puo’ oggi contare su una pattuglia di donne di Destra quadruplicata rispetto alla precedente legislatura. Da parte del governo di centro destra, quindi , – ha concluso Maria Ida Germontani – i fatti. Da parte del governo Prodi parole, parole, parole”.
ARCIDONNA: PRODI CONTINUA A PRENDERE IN GIRO DONNE
AJOVALASIT: DAREMO DA SUBITO BATTAGLIA CONTRO NUOVO ESECUTIVO
(ANSA) – ROMA, 17 mag – ”Sono indignata”: esordisce cosi’ Valeria Ajovalasit, presidente nazionale
di Arcidonna, commentando la composizione del governo Prodi che vede la presenza di sole 6 donne su 25 ministri. ”Prodi ha fatto un pessimo governo – afferma Ajovalasit – e non ha mantenuto le promesse sulla presenza femminile”. Ne’ per il numero, spiega, ne’ per la consistenza: un quarto di ministre mentre aveva assicurato una presenza del 33%. Inoltre, ”su sei donne al governo, solo una, Livia Turco, ha un ministero con portafoglio, le altre cinque no”. La presidente di Arcidonna trova anche ”scandalosa” la distribuzione dei ministeri ”maschili”: ”Fioroni e’ di Scienza e vita e va all’istruzione dove non si capisce perche’ non sia andata Rosy Bindi; Mastella alla difesa dove sicuramente c’erano altri candidati piu’ competenti”. Insomma, per Arcidonna quello appena varato e’ un esecutivo ”fatto col vecchio manuale Cencelli, di basso profilo con alcune eccezioni come Padoa Schioppa, D’Alema e Bersani”. ”Ci si aspettava una svolta – aggiunge – e un governo di grandi competenze”. ”E’ un pessimo inizio per Prodi – conclude – e assicuro che Arcidonna dara’ grande battaglia sin da domani. Prodi non puo’ continuare a prendere in giro le donne italiane”.
DEIANA(PRC): MA DOVE SONO DONNE IN ESECUTIVO PRODI?
TRADITO ANCHE IMPEGNO SU 33 PER CENTO ESECUTIVO AL FEMMINILE
(ANSA) – ROMA, 17 MAG – ”Dove sono le donne nel governo Prodi?” A chiederselo e’ Elettra Deiana,
parlamentare di Rifondazione comunista, che definisce ”un risultato ben scarso” la presenza nel governo Prodi di ”solo sei donne su un totale di 25 ministri”, delle quali appena una alla guida di un
dicastero ”di rilievo”. Con le nomine rese note oggi dal leader dell’Unione – sostiene l’esponente del Prc – non e’ raggiunta ”neanche la percentuale sulla quale Romano Prodi si era impegnato: quel terzo del totale ancora lontano da un visione paritaria del ruolo delle donne nella politica istituzionale, ma che avrebbe potuto rappresentare un segnale di svolta importante”. Secondo Deiana, ”oltre alla scarsita’ delle presenza e’ particolarmente grave la non valorizzazione di competenze istituzionali largamente presenti nel mondo femminile”. Una circostanza, questa, che – conclude la parlamentare comunista – ”emerge dall’attribuzione alle donne di ministeri senza portafoglio e complementari”.
PRODI: POCHE DONNE? SIAMO PASSATI DA DUE A SEI
“SERVE UN RIMEDIO PIU’ DRASTICO”.
(DIRE) Roma, 17 mag – Qualche rammarico, magari per una scarsa presenza di donne nel governo? Il premier Romano Prodi, lasciando la Camera dopo il suo colloquio con Fausto Bertinotti, allarga le braccia e poi osserva: “Siamo passati da due a sei, un passaggio di non poco conto”. Tuttavia non nega che, in linea generale, si potrebbe fare di piu’ e di meglio. Ma per riuscirci- aggiunge avviandosi a piedi verso il suo quartier generale di piazza Santi Apostoli- “serve un rimedio piu’ drastico”. Non specifica quale, ma negli ultimi tempi, piu’ volte, ha spiegato di essersi convertito alla tesi, in precedenza rifiutata, delle quote rosa.
DA LONDRA A BERLINO COSI’ LE DONNE MINISTRO IN EUROPA
Solo 2 in Francia, 10 su 22 in Svezia
Roma, 17 mag. (Apcom) – Con la formazione del governo Prodi si è sciolto anche il dubbio sulla presenza delle donnenell’esecutivo; fra le promesse avanzate in campagna elettorale, c’era quella di riservare ‘in rosa’ il 30% dei posti di governo, come a dire 6 ministeri su 18, o 7 su 21. In effetti
le donne si sono ridotte a 6 su 25, e solo una, Livia Turco alla Salute, dotata di portafoglio.
A titolo di paragone, diamo un’occhiata alla partecipazione femminile nei governi in Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna, e fra i ‘femministi’ paesi scandinavi, anche in Svezia.
In GERMANIA, il gabinetto di Grande Coalizione è composto da 16 membri ed è guidato dal novembre 2005 una donna, il cancelliere federale Angela Merkel (Cdu). I ministeri al femminile sono 5, quasi un terzo, solo uno dei quali, la Giustizia, di particolare rilievo: Brigitte Zypries, ministro della Giustizia Ursula von der Leyen, ministro della Famiglia Annette Schavan, ministro dell’Istruzione Ulla Schmidt, ministro della Sanità Heidemarie Wieczorek-Zeul, ministro per lo Sviluppo
In FRANCIA, ci sono solo 2 donne su 17 ministri nel governo conservatore (Ump) guidato da Dominique de Villepin (fra i sottosegretari 4 su 23), ma insieme alla Svezia è l’ unico paese
europeo con un ministro donna alla Difesa: Michelle Alliot-Marie, ministro della Difesa Nelly Olin, ministro dell’Ecologia
In GRAN BRETAGNA, sono 6, quasi un terzo, i ministri donna su 20 membri del governo laburista. Al gabinetto degli Esteri è stata portata una donna durante l’ultimo rimpasto compiuto dal premier Tony Blair: Margaret Beckett, ministro degli Affari esteri Patricia Hewitt, ministro della Salute Tessa Jowell, ministro della Cultura, Media e Sport Hilary Armstrong, ministro per l’emarginazione sociale Baroness Amos, ministro per i rapporti con la House of Lords Ruth Kelly, ministro per le donne e le amministrazioni locali
In SPAGNA, sono ben 8 su sedici, la metà, i ministri donna membri del governo socialista di Zapatero, fra cui la vicepresidente dell’esecutivo; tutti i gabinetti chiave (Interni, Economia, Esteri, Difesa, Giustizia, Lavoro) sono occupati da uomini, ma ci sono donne all’Istruzione, Salute, Agricoltura, Cultura Mara Teresa Fernandez de la Vega, vicepresidente del governo Magdalena Alvarez Arza, ministro dello Sviluppo Mercedes Cabrera Calvo Sotelo, ministro dell’Istruzione Elena Salgado Mendez, ministro della Salute Elena Espionosa Mangana, ministro dell’Agricoltura Carmen Calvo Poyato, ministro della Cultura Cristina Narbona Ruiz, ministro dell’Ambiente Mara Antonia Trujillo Rincon, ministro delle Infrastrutture
In SVEZIA, il governo socialdemocratico guidato da Goran Persson, conta ben ministri donne su 22; fra gli altri anche la Difesa. L’attuale ministro degli Esteri, Jan Eliasson, è un uomo ma il gabinetto Persson ha contato due donne in questo ruolo: prima Anna Lindh, uccisa nel 2003 da uno squilibrato; poi Leila Freivalds, che si è dimessa il 21 marzo di quest’anno in seguito alla crisi delle caricature di Maometto. Leni Bjorklund, ministro della Difesa Ann-Christin Nykvist, ministro dell’Agricoltura Ylva Johansson, ministro per la Salute e gli anziani Barbro Holmberg, ministro per l’Immigrazione Lena Hallengren, ministro dell’Istruzione Lena Sommestad, ministro dell’Ambiente Berit Andnor, ministro degli Affari sociali e Salute Carin Jamtin, ministro della Cooperazione internazionale
Mona Sahlin, ministro per lo Sviluppo compatibile Ulrica Messing, ministro per le Comunicazioni e industria
UIL: DELUSIONE PER RIDOTTA PRESENZA FEMMINILE
Ci distinguiamo in negativo rispetto ad altri Paesi Ue
Roma, 17 mag. (Apcom) – “Ancora una volta le donne restano deluse nelle loro aspettative. La ridotta presenza femminile nel Governo Prodi, meno di un terzo e 5 su 6 ministre senza portafoglio, dimostra che quando si tratta di passare dalle parole ai fatti ogni discorso di riequilibrio e di parità non riesce ad assumere la centralità più volte dichiarata della questione femminile nella politica italiana”. La critica giunge dal segretario confederale della Uil, Nirvana Nisi, ch eaggiunge: “Pur riconoscendo il passo avanti, questo passo è troppo lento rispetto ad una discriminazione che continua a distinguerci in modo negativo rispetto agli altri Paesi europei”.
FRANCA CHIAROMONTE: PRODI VALORIZZI DONNE NEI SOTTOSEGRETARI
Roma, 17 mag. (Adnkronos) – ”Ringrazio Prodi per aver mantenuto l’impegno di avere un cospicuo numero di donne nel governo”. Cosi’ Franca Chiaromonte, presidente dell’Associazione Emily in Italia, con un rammarico: ”avremmo voluto che la presenza femminile fosse maggiormente valorizzata”.
”L’associazione Emily -continua Chiaromonte- si augura che il premier Romano Prodi voglia migliorare questa situazione dando un segno visibile e significativo nel momento della nomina dei sottosegretari, valorizzando la competenza e la professionalita’ delle donne che hanno accumulato esperienza di governo e di impegno politico”.
VELTRONI: POCHE DONNE, CORRISPONDE MALE AL PAESE
Così è il mondo e così deve essere anche la politica
Roma, 17 mag. (Apcom) – “Penso quello che ha detto Prodi, che avrebbe voluto avere più donne: mi sembra che è l’unica cosa in cui questo governo avrebbe potuto meglio corrispondere alle attese”. Lo ha detto il sindaco della capitale Walter Veltroni riferendosi al numero delle ‘ministre’ presenti nell’esecuti annunciato oggi da Romano Prodi, che ad alcuni osservatori è parso esiguo.
“Vengo da un’esperienza nella quale ho avuto metà della mia giunta fatta di donne, un vicesindaco donna e mi sono trovato meravigliosamente bene: ora nella prossima consigliatura – ha annunciato Veltroni concludendo – la metà dei consigli di amministrazione delle aziende capitoline sarà fatta di donne. Così è il mondo e così deve essere anche la politica”.
ASSOCIAZIONE LETTERAPERTA: DONNE IN POSIZIONE SECONDARIA
(ANSA) – ROMA, 17 mag – ”Solo sei donne su 25 ministri e, fra queste, solo una ‘con portafoglio’. La formazione del governo Prodi non tiene conto delle aspettative delle donne”. Lo sostiene l’Associazione Letteraperta, presieduta da Daniela Brancati, a cui aderiscono giornaliste e rappresentanti della societa’ civile.
”Ancora una volta, il ruolo delle donne ai massimi livelli delle istituzioni e’ stato relegato in posizione secondaria. Rimarchevole, poi – continua Letteraperta – la scelta di scorporare dal dicastero del Welfare la delega sulla Famiglia, posizionandola si’ in un proprio ministero, ma senza portafoglio. Una scelta che fa immaginare anche politiche scarsamente sostenute da adeguate risorse. Meno di una donna ministro su quattro ci sembra ancora troppo poco, in un Paese dove l’elettorato e’ al 54% femminile. Purtroppo siamo ancora lontani dalla Spagna e dal Cile e ancora una volta ci tocca constatare che agli uomini va il portafoglio e alle donne la borsa vuota”.
PIA LOCATELLI: DELUSA E INCAVOLATA PER SCARSA PRESENZA DONNE
Europarlamentare e presidente donne Internazionale socialista
Strasburgo, 17 mag. (Apcom) – “Sono delusa, amareggiata e anche un po’ incavolata”. Questa la reazione registrata da Radio Radicale di Pia Locatelli, europarlamentare Rnp, eletta in ‘Unitinell’Ulivo’, e presidente delle donne dell’Internazionale socialista, alla notizia della scarsa presenza di donne nel nuovogoverno, nonostante le promesse di Prodi. “In questo momento sono ancora molto delusa: non sto giudicando la squadra nel suo complesso, perché ci sono figure autorevoli a partire da Emma Bonino e Giuliano Amato, ma ancora una volta un impegno preso, una promessa per una presenza consistente e robusta di donne nel governo, è stato disatteso. E questo io dalla coalizione di centrosinistra, da Prodi, proprio non me lo aspettavo”, ha affermato Locatelli nel pomeriggio a Strasburgo.
“So che Prodi non ha deciso in autonomia la squadra e che si tratta del risultato delle indicazioni dei partiti, ma nonostante questo sono delusa, amareggiata e anche un po’ incavolata. Sono stufa – ha proseguito Locatelli – di andare in giro per il mondo a dire che l’Italia, purtroppo, ha questa situazione anomala di deficit democratico”.
“Accidenti – ha osservato ancora l’Europarlamentare – c’è un impegno chiaro, preso in campagna elettorale, per avere almeno un terzo di donne nel governo, e invece ci ritroviamo con sei donne su 25 ministri, e cinque su sei sono senza portafoglio”. Questa situazione, ha proseguito Locatelli, “è sintomo di un Paese arretrato, culturalmente e socialmente, di un sistema di uomini che non sanno rinunciare ai loro appetiti. Ci sono milioni di donne in giro per il mondo e per l’Italia, capaci di fare bene questo lavoro, ma si sceglie sempre un uomo”, ha detto ancora Locatelli.
“C’è un problema di una classe dirigente maschile che è assolutamente conservatrice negli atteggiamenti. Io – ha ricordato l’eurodeputata socialista – ho fatto tanto perché vincessimo le elezioni, ho garantito la presenza delle donne;abbiamo lavorato, perché quando c’è da lavorare le donne ci sono:su dodici tavoli per il programma, sette erano guidati da donne. Uno ci sperava, e invece siamo state usate per lavorare e poi…”. “Non so se mi viene da ridere o da piangere – ha concluso Locatelli – ma insomma sono proprio delusa”.
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