Oggi alle 18.49
Lunedì 14 Settembre 2009,
Fonte: http://carta.ilgazzettino.it
Anche Pordenone è stata tappa nei giorni scorsi della staffetta Donne contro la violenza sulle donne, l’iniziativa promossa dall’Udi – Unione Donne in Italia. La staffetta di Donne è partita il 25 novembre 2008 da Niscemi in Sicilia, località dove la giovane Lorena Cultraro è stata uccisa da alcuni coetanei e si concluderà un anno dopo, il 25 novembre 2009, a Brescia, teatro di un altro efferato omicidio, quello di Hiina Salem, la ragazza pachistana sgozzata dal padre per non aver voluto adeguarsi alle tradizioni del Paese d’origine della famiglia.
L’Anfora simbolo e testimone dell’iniziativa, oggetto strettamente legato alla quotidianità delle donne, a Pordenone ha fatto l’ultimna tappa regionale. In piazza Maestri del Lavoro, le donne di Trieste hanno consegnato l’Anfora alle donne di Pordenone. La testimone è stata portata in corteo attraverso le vie del centro fino alla Loggia del Municipio, dove è stata ricevuta dal sindaco Sergio Bolzonello e dall’assessore alla Cultura, Collaoni.
Successivamente si è svolta una tavola rotonda dal titolo “Violenza sulle donne: proposte per riflettere insieme”, coordinata da Francesca Costa, con la presidente nazionale Onerpo, Aura Nobolo, la vicepresidente Onerpo Wanda Montanelli, Zanette Chiarotto Portastaffetta Udi per il Fvg. Si è ripetuto con forza la necessità di dire basta alla violenza sulle donne e al femminicidio, perchè nessuna convivenza civile e democratica è possibile senza rapporti civili tra uomini e donne e far sapere alle donne che subiscono violenza che non sono sole. Santina Zannier, Presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, ha evidenziato i risultati della ricerca sulla percezione della violenza tra i ragazzi e le ragazze dell’ultimo anno delle superiori, secondo la quale il 14% delle ragazze del campione intervistato ha subito violenza. Maria De Stefano, presidente dell’Associazione “Voce Donna” Onlus, Centro Antiviolenza di Pordenone ha ricordato che, in undici anni di attività, sono state seguite più di 100 donne all’anno.
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