ANGELICA
di Nadia Angelini

Ben si addice al “Grand Siecle”, la prolifica penna dei Goron.
La creazione di alcuni personaggi,è collocata in quell’arco temporale che non potrebbe appartener loro in maniera più appropriata.
Angelica Contessa de Peyrac, avrebbe mai potuto trovare alloggio migliore che non fosse quello del regal letto del grande amatore di quel secolo, cioè Luigi XIV, bello come il sole e lussurioso come il peccato?
E la trama si snoda tra il fantastico mondo della Corte dei Miracoli, dove il primo, mai dimenticato, amore di Angelica Nicola è a capo dei briganti, la corte del Re Sole ed i vari Palazzi della Francia. di allora.
Va precisato che, tra incontri segreti, macchinazioni ed intrighi spesso la bella Contessa de Peyrac si destò nei letti disfatti di accoglienti alcove.
Nella trama questa donna viene presentata come una eroina costretta a sposare Geoffrey De Peyrac, poiche è proprio a lui che viene promessa in giovane età da suo padre, Barone caduto in povertà.
Si narra del sentimento inquietante che dapprima ella mostrò verso quel marito storpio, sfregiato e molto più grande di lei, che le fece rifiutare ogni pur minimo approccio amoroso, fino alla grande passione che in seguito invece nutrì per lui.
Aveva circa trent’anni Luigi di Francia, era nel pieno della vigoria fisica, quando incontrando questa splendida donna, moglie di un ricco alchimista non certo di bell’aspetto, si invaghì di lei. Per averla tutta per sè, dal momento che lei si rifiutava alla regale Maestà, per devozione al marito di cui a quel punto era perdutamente innamorata, mandò al rogo il Conte de Peyrac per eresia.
Il Re vorrebbe fare di lei la sua favorita, forse dimentico della cosa più importante: la sua amante, quella più battagliera e perfida, la ingloriosa Madame De Montespan, che in odore di tradimento attenta alla vita della bella Angelica.
Ed ecco tornare a difesa della sua donna il Conte de Peyrac che, evidentemente sfuggito al rogo, dopo aver messo in salvo l’adorata moglie fugge.
Ma come viene dipinta Angelica nella versione un po’ rosè ed un pizzico fantasy, dei suoi autori?
Certamente molto bella, lapalissianamente accatti-vante; non dimentichiamo che il suo secondo marito, Filippo del Plessis-Bellier, rendendosi conto di averla perduta, non volendola dividere col Re, preferisce lasciarsi morire in battaglia.
Ad Angelica resterà il terzo figlio, e la sua forza di vivere che non sembra affievolirsi neanche nei momenti più difficili .
La sua figura sembra, sebbene a volte aggregata ad una forma di perbenismo che , personalmente trovo molto superficiale, apparire nobile di cuore e votata al continuo sacrificio.
Vorrei leggere tra le pieghe di questo personaggio e facendolo ne riscontro altri aspetti che trovo molto meno pregevoli e degni di essere esaltati.
Per esempio salta agli occhi un alto erotismo nel carattere di questa enigmatica figura.
L’idealità del pensiero che si crogiola nel ricordo e nel rimpianto di Geoffrey, non la nega al piacere di vivere sensualmente il suo rapporto amoroso con Filippo del Plessis, come la morte di costui, non le impedirà di vivere notti d’amore con il bel LuigiXIV.
Non è forse lei, la stessa donna che, quando fugge Geoffrey, dopo averla salvata si imbarca e va a cercarlo per mare e terra?
Si credo che Angelica, Marchesa degli Angeli, Contessa de Peyrac, Marchesa de Plesses-Bellier e amante del Re sole, sia stata una donna che ha vissuto veramente in nome dell’amore.
Sono convinta, dopo le varie argomentazioni osservate che, sopra ed oltre un vero onesto sentimento, abbia aleggiato nel suo animo un immenso erotismo.

GOFFREDO DI PEYRAC
di Maddalena Rispoli

Nella Francia del Re Sole, il Conte di Tolosa Joffrey de Peyrac, si muove con indicibile e inossidabile possanza innamorato cotto della moglie, la bellissima Angelica che dapprima lo rifiuta e poi lo inseguirà fin nelle Americhe per ricongiungersi con lui. Sfigurato nel volto e zoppo, sembrerebbe uomo da creare repulsione nelle donne ma così non è poiché dotato di una splendida voce, sapiente, alchimista, ricchissimo (il che provoca disagio e disappunto in Luigi XIV che lo perseguiterà per non vederlo potente e possibile rivale), amante insaziabile, finissimo conoscitore d’arte antica, scopritore di sempre nuove voluttà (compreso il tabacco), è molto vicino al genio. Purtroppo vive un momento molto difficile per i geni considerati stregoni, per i troppo ricchi considerati possibili rivali dal Re, per gli alchimisti visti come creature vomitate dagli inferi. Maestro del bello e della cultura, ha fatto della seduzione e della conoscenza del piacere il suo simbolo che gli permette di trascorrere lunghe notti con donne innamorate nel suo castello del Gaio Sapere. Il tutto finché la sorte non gli concede come moglie Angelica, nobilotta squattrinata di provincia che prima di comprendere quale maschio appetitoso seppur zoppo e sfregiato, le abbia riservato la sorte farà trascorrere qualche tempo. L’amore però non potrà durare a lungo vuoi perché il Re è anch’egli irretito dalle grazie della bellissima Angelica, vuoi perché il povero Joffrey con tutto il suo denaro, con la sua alterigia, con i suoi scontri con l’Arcivescovo di Tolosa di cui fra l’altro ucciderà il nipote che attentava alla virtù della consorte, con la sua passione alchemica che gli fa trasformare il piombo in oro, sarà processato per stregoneria e, tout court, condannato al rogo come si costumava al tempo. Sarebbe troppo semplice però se finisse in cenere e così non sarà poiché il buon Goffredo, che aveva fatto provviste segrete di oro per i tempi di magra, in realtà sfuggirà segretamente alla morte e diverrà il Rescator principe dei pirati del Mediterraneo. Così mille avventure lo vedranno scorrazzare per i mari riuscendo però a tenere d’occhio Angelica la quale nel frattempo cerca di ricrearsi una nuova vita a corte mentre l’amore tra i due è sopito travolto dagli eventi ma non morto. Si ritroveranno e raggiungeranno il Nuovo Mondo, dove altre mille avventure li attendono insieme ai due figli, Florimondo e Cantor; la famiglia così ricostruita potrà finalmente vivere una rinnovata vita. Gli autori, Anne Serge Golon,seppero tracciare in questo romanzo- fiume dei personaggi che hanno sfidato il tempo sia per la puntualità storica riportata nel tessuto della narrazione, sia per la costruzione del carattere di ogni personaggio che vive di luce propria all’interno della coralità che lo circonda. Il successo strepitoso ancora oggi prosegue, grazie anche al filone di film girati negli anni 60 con la bellissima Michèle Mercier nei panni di Angelica e Robert Hossein in quelli dell’eroico Conte perseguitato dal malvagio Re Sole, ai siti internet che amano questi personaggi, ai libri con la loro storia che han fatto il giro del mondo in tutti questi anni e il successo non tende a diminuire anzi nel corso del tempo sembra consolidarsi sempre di più. Ancora oggi il Conte piace per com’è costruito e la storia di quest’amore che sfida le più terribili avventure colpisce il lettore attratto anche da quel sottile velo erotico che, di tanto in tanto, Goffredo dispensa con il suo inconfondibile savoir faire.