Rubrica d’ascolto scolastico

di Denise Severa

dal Blog di Paolo D’Arpini

Ciao Paolo,
sono Denise, l’ex allieva di Antonella Pedicelli a cui hai dato la splendida opportunità di curare una rubrica d’ascolto nel tuo blog. Ho scritto un articolo sull’anoressia e vorrei porlo alla tua attenzione cosi che tu possa dirmi cosa ne pensi e se è adatto alla pubblicazione nella rubrica.. Eccolo qui:

Oggi voglio porlare di un argomento che mi sta molto a cuore, il problema dell’anoressia.
Sfogliando una nota rivista di moda di cui non faccio il nome, sono rimasta sopresa dal numero di annunci pubblicitari che incitano al dimagrimento. Pillole, creme, elisir, promettono di ridurre peso e girovita per poter assomigliare alla bella modella che sponsorizza i prodotti. “magari fossi come lei…starei anche io su una rivista se avessi quel corpo tonico e snello” questo è uno dei tanti pensieri che si insinuano nella mente di molte donne,quelle che hanno accumulato qualche chiletto dopo la gravidanza, altre che sono semplicemente più formose alre ancora sono adolescenti. Queste ultime, alle prese con i loro corpi acerbi, in via di sviluppo, sono genericamente più insicure delle altre, poichè iniziano a conoscere il loro corpo il quale comincia a cambiare.
E cosi si compra un reggiseno più grande e capiente, oppure si opta per uno imbottito per inibire l’assenza di materia prima, si comprano jeans di una taglia in più poichè i fianchi hanno inziato a modellarsi laddove prima non c’erano e cosi via.
Per molte ciò viene interpretato come un rito di passaggio all’età adulta, l’inzio della vita da donna, per altre il principio delle proprie insicurezze. La moda, la televisone, il cinema e la pubblicità, propongono donne le quali,seppur abbiano passato l’adolescenza da un bel pezzo, conservano un corpo che per fattezze ricorda quello di una ragazzina: longilineo e snello.. il modello Barbie insomma. Ma come fanno? Il 90 % delle ragazze risponde che mangiano poco.
Spesso nelle riviste o in alcuni programmi televisivi, vengono proposte interviste a modelle o attrici di Hollywood che propinano consigli sulle diete da seguire per ottenere una forma fisica come la loro. Ho letto di diete basate esclusivamente sul consumo di bibitoni composti da limone,aceto e pepe, altre che invitano a consumare solo una brodaglia insipida di Crescione, altre ancora a base di biscotti e potrei elencarne molte altre sempre più assurde.
Il messaggio che viene recipito è inevitabilmente che meno si mangia e meglio è.
Cosi mentre alcune donne spengono la tv o chiudono il giornale di fronte a tali insinuazioni, altre prendono appunti.
Questo è uno dei tanti fattori che portano milioni di ragazze nel tunnel dell’anoressia, ovvero il non mangiare per non ingrassare. Non introducendo nutrimento nel corpo, questo inizia a perdere di peso è vero, ma inizia anche a mangiare sè stesso per permettere le normali funzioni vitali. Si appesantisce il lavoro che il cuore deve compiere per permettere la circolazione e quello degli altri organi, i capelli si inaridiscono e si perdono energia e buon umore.
Ho conosciuto personalmente una ragazza anoressica alcuni anni fa durante il mio periodo di volontariato in ospedale. Non so bene quale fosse stata la causa dell’insorgere della patologia nel suo caso, ma ricordo molto bene il suo corpo ridotto ormai pelle e ossa. Ricordo le ossa del bacino e i femori che potevano essere osservati distintamente come in un libro di anatomia o in quei modelli del corpo umano,presenti nei laboratori di scienze.
Aveva un filo di voce, sussurrava, come chi è in procinto di esalare l’ultimo respiro. Non riusciva a sorreggersi in piedi da sola per quanto era debilitata, nemmeno per andare in bagno. Una flebo al braccio applicata per fornire nutrimento e che puntualmente quando nessuno guardava, tentava di togliersi.
Il cuore mi si stringe ancora adesso nel ricordare tali particolari, rimasti indelebili nella mia mente.
Ogni volta che penso all’anoressia, vedo l’immagine del suo corpo martoriato e mi chiedo come sia possibile arrivare a quel punto senza riuscire a fermarsi, senza capire quello che sta accadendo.
Lei stessa continuava ad affermare che stava bene,che era in ottima forma, ma non riusciva nemmeno a parlare ad alta voce, tanto era priva di forze. In quel momento ho capito che chi si trova nel bel mezzo dell’anoressia, non vede la sua immagine riflessa allo specchio con gli occhi di chi guarda, ma con gli occhi della mente, notoriamente ingannevole.
L’anoressia infatti è un disperato grido d’aiuto che il nostro Io esprime perchè ha fame di amore, di affetto, di attenzione. Per uscire da questo tunnel, la prima cosa da fare è riconoscere di avere un problema e per farlo, occorre parlare con la propria famiglia, con gli amici, con le persone a noi più care perchè solo loro possono dare l’aiuto di cui si ha bisogno, unito a quello di medici e psicologi specializzati in materia.
A tutte le donne che lottano quotidianamente contro questa chimera dico, tenete duro perchè se ne può uscire con forza di volontà. Basta pensare a quanto è bella la vita, alle cose che vi rendono felici, alle vostre passione per riuscire a trovare il coraggio di reagire. La ragazza che ho conosciuto ce l’ha fatta e vive ogni giorno assaporando ogni istante per recuperare il tempo che perduto.

Denise Severa

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