Secondo il Wall Street Journal, Apple starebbe perseguendo una strategia di contenuti con un taglio «conservatore»

di Marina Pierri
I riflettori restano puntati sul debutto di Apple nell’arena del contenuto audiovisivo originale, a oggi previsto – con molte incognite tra cui modalità di distribuzione e diffusione – per marzo 2019 sebbene già si mormori che la data potrebbe slittare. A fare ulteriore luce arriva in queste ore un articolo del Wall Street Journal che indaga anche la natura dei contenuti in arrivo: secondo quanto divulgato, il gigante tech starebbe infatti optando per serie tv e produzioni scevre di sesso, droga e violenza per paura di inimicare gli acquirenti.
Contenuti «puliti»
Secondo il WSJ Tim Cook avrebbe visionato uno dei contenuti prodotti da Apple per il suo grande lancio di produzioni originali, Vital Signs, e ne sarebbe rimasto in qualche modo turbato. Lo show più o meno basato sulla vita della celebrità hip hop Dr. Dre avrebbe infatti mostrato grande consumo di droga, linguaggio scurrile, armi e addirittura un’orgia, e sarebbe stato dunque bollato inadatto a una compagnia come Apple. Si postula che, a differenza di servizi come Netflix, la Mela abbia infatti molto da perdere a fronte di un errore di posizionamento sull’asse audiovisivo: non si tratterebbe di registrare un «semplice» danno in termini di abbonati, ma una potenziale ricaduta su tutta la filiera dell’azienda dal punto di vista delle vendite. Stando a quanto riportato, infatti, Apple avrebbe reso chiaro alle varie entità coinvolte nel suo piano di entertainment di essere disponibile ad accogliere grandi show con grandi star e naturalmente grandi storie, a patto che queste non contemplino sesso, violenza gratuita o attività illegali.
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