Si approva il Gender Budgeting
Relazione di Fiorella Ghilardotti

la commissione diritti della Donna e Pari Opportunità del Parlamento europeo ha approvato il rapporto sul Gender budgeting – la costruzione dei bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere, la relazione sarà quindi votata in aula a Strasburgo durante la sessione plenaria di luglio.
Che cos’è il gender bugeting? Quali obiettivi si pone? E’ importante rispondere a queste domande per capire come la definizione e l’attuazione delle politiche pubbliche di bilancio possano incidere positivamente per il superamento delle disuguaglianze socio-economiche tra uomini e donne.
Il gender budgeting è l’applicazione del principio di gender mainstreaming (integrazione della prospettiva dell’uguaglianza di genere in tutte le fasi e a tutti i livelli delle politiche pubbliche da parte di tutti gli attori coinvolti nei processi decisionali) nella procedura di bilancio. Applicare una strategia di gender budgeting significa adottare una valutazione di impatto sul genere – sugli uomini e sulle donne – delle politiche di bilancio, integrando la prospettiva di genere a tutti i livelli della procedura di bilancio e ristrutturando le entrate e le uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne.
La necessità di analizzare e costruire i bilanci pubblici attraverso una prospettiva di genere – con il fine ultimo di realizzare concretamente la parità tra donne e uomini – discende dal fatto che il bilancio non è uno strumento neutro ma riflette la distribuzione di potere esistente nella società. Nel definire le politiche di entrate ed uscite, le autorità pubbliche di bilancio, ad ogni livello, effettuano delle scelte politiche; il bilancio non è un semplice strumento economico ma bensì uno strumento chiave con cui l’autorità politica definisce il modello di sviluppo socio-economico e i criteri di ridistribuzione all’interno della società, decide le priorità di intervento rispetto alle politiche e ai bisogni dei propri cittadini – e producendo su di questi un impatto e degli effetti differenti a seconda che siano uomini o donne.
Il modo in cui i bilanci pubblici sono normalmente costruiti ignora la diversità – per ruolo, responsabilità e capacità – esistente tra uomini e donne, e nella maggior parte dei casi gli indicatori e i dati utilizzati non distinguono per sesso; presentandosi come uno strumento economico neutro, il bilancio pubblico in realtà riflette e riproduce così le disuguaglianze socioeconomiche già presenti in una comunità. Analizzare le politiche di bilancio secondo l’impatto differenziato prodotto sui generi, serve a demistificare la cosiddetta neutralità dei bilanci pubblici e, soprattutto, a fare i modo che questi rispondano a esigenze di equità, economicità ed effettività – la spesa pubblica è efficiente, oltre che giusta, quando è in grado di promuovere lo sviluppo e sfruttare tutte le potenzialità di tutte le componenti della società.
Il rafforzamento, l’ammodernamento, la riorganizzazione degli interventi pubblici (e quindi delle politiche di bilancio) per lo sviluppo sociale sono, in realtà, un investimento immateriale – di capacità, di empowerment, di creazione di risorse ed opportunità – assolutamente indispensabile, per delle economie che vogliano essere dinamiche e competitive in quanto basate sulla conoscenza (come il Consiglio europeo si è prefisso a Lisbona).
Il gender mainstreaming e il gender budgeting sono strategie finalizzate ad introdurre equità, efficienza e trasparenza nelle politiche pubbliche. Per perseguire il principio dell’equità, i governi e le amministrazioni pubbliche devono occuparsi delle questioni legate al genere e ridurre le disuguaglianze tra uomini e donne, tenendo conto che gli uomini e le donne giocano ruoli diversi nella società e nell’economia e, per conseguenza, gli effetti delle politiche economiche hanno un incidenza diversa su di essi. Per perseguire concretamente il principio dell’efficienza rispetto al funzionamento dell’economia e della società, le autorità di bilancio, nel definire l’insieme delle entrate e delle spese, devono tener conto anche dell’economia non pagata (del lavoro domestico e di cura) e, quindi, dell’impatto delle politiche pubbliche e di bilancio sulle diverse funzioni e responsabilità, nonché vincoli di tempo, di donne e di uomini.
Rendere i cittadini consapevoli dei risultati prodotti con l’attuazione delle politiche di bilancio (quale effetto producono le politiche di bilancio? quale categoria è avvantaggiata? quali sono le alternative per l’allocazione di date risorse? come si giustificano i costi di determinate scelte?) significa anche perseguire un principio di trasparenza e dare contenuto sostanziale al metodo democratico ad ogni livello di governo (centrale o locale).
Con l’approvazione di questo rapporto perseguiamo l’obbiettivo di diffondere la conoscenza e l’attuazione del gender budgeting a tutti i livelli di governo e di autorità di bilancio, in modo che tutti i soggetti coinvolti nella definizione delle politiche di bilancio abbiano degli strumenti e delle indicazioni su come operare. E’ importante che si sviluppi la consapevolezza nei governi nazionali, regionali e locali – oltre che in seno all’Unione europea – che per raggiungere la parità tra uomini e donne le politiche di bilancio giocano un ruolo fondamentale.
Per il testo completo della relazione e le eventuali modifiche e commenti rimandiamo alla prossima sessione plenaria del Parlamento europeo quando sarà discussa e votata dall´assemblea.

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