La storia di una non-scuola di teatro, che tra l’Italia e il mondo ha saputo avvicinare i più giovani ai grandi classici
Martinelli, Aristofane a Scampia. Di Matilde Quarti
Aristofane a Scampia, del drammaturgo e regista Mauro Martinelli (Ponte alle Grazie, 2016) va contro la comune credenza che gli adolescenti di oggi siano degli “sdraiati”. È vero, gli adolescenti non sono più ribelli come negli anni ’60 e ’70, e schiacciati da un nuovo tipo di egocentrismo, fortemente mediato dalle ultime tecnologie, tendono a sembrare più passivi e disinteressati alla politica e alla cultura, ma le loro passioni non sono cambiate. Gli adolescenti sono arrabbiati, sono innamorati, sono sopraffatti dalla nostra quotidianità cinica e violenta, ora come allora. Il modo per avvicinarli alla cultura e per aiutarli a raggiungere una nuova consapevolezza? Martinelli ha la risposta: il teatro, o meglio, una non-scuola di teatro.
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