Una riflessione a proposito di questa iniziativa. Avete per caso dato un’occhiata a chi fa parte del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori dei Conti sia dell’Auditorium che dell’Accademia di Santa Cecilia?
Uomini, soltanto uomini. E chi invece ha detto qualcosa in difesa delle riduzioni del FUS? Una donna che purtroppo non fa parte delle stanze del potere dell’Accademia o dell’Auditorium.
Non si potrebbe chiedere, per par condicio, che almeno una donna e pertanto un nome femminile possa entrare a far parte perlomeno del Consiglio di Amministrazione, visto che nessun membro del Consiglio, anche perchè facente parte sicuramente di altri consigli altrettanto importanti (lì dentro ci sono i soliti nomi… da Malagò a Gianni Letta a Michele Mirabella…), si è sognato di alzare un sopracciglio in merito ai finanziamenti?
Andate a vedere i consiglieri delle banche, di aziende ecc. Se c’è un nome femminile, è perchè porta il cognome della famiglia che è azionista di maggioranza.
Potrebbe essere una richiesta sensata, quella di richiedere una par condicio anche nei consigli di amministrazione, nei board di aziende, banche, compagnie pubbliche, ospedali ecc. ecc.
Grazie.
Aura Nobolo
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