Gli americani di Lcv sbarcano in Italia per recuperare gli stabilimenti Om
Auto made in Italy. E a Sud. È quanto promette il fondo Lcv Capital Management di Pittsburgh che ha deciso di investire 120 milioni di euro per realizzare un’industria dell’automotive tra Puglia e Calabria, per la produzione di vetture. Ottantanove i milioni di dollari già investiti per attività di ricerca e sviluppo: i prototipi hanno conseguito il rating 5 stelle di Ncap, rigoroso standard di certificazione internazionale sulla sicurezza delle auto.
Il progetto Automotive è partito un anno fa con l’acquisizione di alcuni brevetti per realizzazione di autoveicoli innovativi, di proprietà di un gruppo di venture capital della Silicon Valley (Google Venture e Kleiner Perkins). Solo da qualche mese, con il contributo di Invitalia, Lcv ho individuato i siti industriali: per la produzione dei componenti è stato scelto lo stabilimento dell’ex Om Carrelli di Modugno, in provincia di Bari, per l’assemblaggio, quello dell’ex Isotta Fraschini di Gioia Tauro, all’interno del porto. Due location strategiche, “in un Paese in cui, nonostante tutto, il Made in Italy è sempre cultura di qualità”, afferma Anthony Bonidy, manager di Lcv, di origini calabresi, con un’importante storia professionale tra Ibm e Steve Jobs.
La holding che opererà in Italia si è costituita ieri. Entro 16 mesi dalla firma degli accordi definitivi si produrranno le prime 20.000 vetture. Una previsione che cambia lo scenario occupazionale: a partire dal secondo anno, i due stabilimenti impiegheranno più di 1.200 perone, a cominciare dai cassaintegrati dell’area portuale e quelli della ex fabbrica pugliese (194, in mobilità). “La trattativa è delicata – spiega Bonidy – in Puglia continuano la mediazione con i sindacati”. Il nuovo progetto modifica i processi produttivi tradizionali: “Utilizzeremo materiali compositi, stampati e precolorati, in vetro e plastica – aggiunge il manager – che ridurranno al minimo la robotizzazione e la verniciatura. Investiamo più in capitale umano che in infrastrutture produttive”.
L’auto di segmento C monterà un motore Diesel da 165 cavalli e avrà un prezzo da utilitaria del segmento inferiore nel prezzo: 13mila euro, comprese le personalizzazioni: “Basterà caricare su una chiavetta usb il disegno, la decorazione o il logo desiderato, per ritrovarselo stampato sulla vettura”, anticipa Enrico Cisnetto, lead advisor Italia di Lcv.
Nel Centro studi americani di Roma, il fondo ha presentato anche un progetto finanziario a supporto di banche e imprese italiane: il modello si basa sul principio di aggregazione del debito con l’emissione di un unico bond, da collocare sui mercati internazionali, relativo a un portafoglio di aziende italiane operanti in settori diversi. Avviato il primo scouting: 8 le imprese selezionate (Donata Marrazzo, 29 maggio 2015).
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