Avvolta nella pelle del serpente
celebravo il mio sacrificio
l’altare era una liscia pietra
per depositare il mio cuore
ed ero io che vittima mi offrivo
sullo scenario del bosco
aspettavo che tintinnassero campanelli
e il doppio appariva a cantare
la mia musica.

Lidia Are Caverni
Cfr. L. Are Caverni, Il passo della dea. Città, Signa (FI) 1999, p. 25
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