(ANSA) – DACCA, 30 OTT – Nuova impennata nella crisi politico-istituzionale in Bangladesh dove oggi agli scontri di piazza tra opposte fazioni, con un morto e piu’ di 100 feriti, si sono aggiunti quelli verbali, a suon di minaccce e ultimatum, tra il premier uscente, signora Khaleda Zia, e la leader della Lega Awami, Sheik Hasina, capo di un cartello di 14 partiti di opposizione.
Zia, capo del partito nazionalista ‘Bnp’, ha minacciato conseguenze severe per l’opposizione se continuera’ a chiedere le riforme a colpi di manifestazioni e blocchi stradali. Hasina le ha ribattuto, altrettanto duramente, concedendo tre giorni di tempo per avviare le riforme, pena eme gormal presidente Minacce a cui Hasina, la leader della Lega Awami a capo di un cartello di 14 partiti, ha risposto altrettanto duramente, concedendo al presidente tre giorni di tempo per avviare riforme, pena il ritorno a massicce dimostrazioni di piazza.
Ieri il presidente Iajuddin Ahmed aveva tentato l’ultima mossa costituzionalmente possibile, autonominandosi premier di transizione per guidare il paese alle elezioni del gennaio 2007, cosi’ come vuole la costituzione. Ma la Lega Awami, aveva bocciato la decisione e oggi ha disertato la cerimonia di investitura mandando invece nelle strade migliaia di militanti a paralizzare i trasporti, gli uffici e la vita cittadina.Il porto di Chittagong e’ rimasto di nuovo completamente fermo, le strade che collegano Dacca al resto del paese sono state interrotte da blocchi e barricate, la gente si e’ chiusa in casa per timore delle violenze. Non sono mancati scontri e una persona e’ rimasta uccisa e 120 circa ferite. Ne tardo pomeriggio le proteste sono state sospese. Hasina ha incontrato il presidente-premier al quale ha ripetuto le richieste dell’opposizione: il cambio del capo della Commissione elettorale e dei suoi vice, ritenuti troppo vicini al partito Bnp per poter garantire imparzialita’ durante la campagna elettorale e il voto; la riforma dell’amministrazione civile e della polizia, la chiusura delle tv e radio private consentite negli ultimi cinque anni e l’abolizione dei porto d’armi concessi negli ultimi due anni.
”Abbiamo dato tempo al presidente fino al 3 novembre”, ha dichiarato Hasina e ‘nell’attesa abbiamo sospeso blocchi stradali e altre proteste”.
Ma il pacchetto di richieste ha gia’ avuto il no indiretto del Bnp: ”l’opposizione si trovera’ di fronte a un pugno duro se tentera’ di far saltare le elezioni in nome della richiesta di riforme elettorali”, ha promesso Zia ad un gremito raduno del Bnp a Dacca.
”Siamo stati spinti a porre fine alla nostra pazienza. Risponderemo colpo su colpo”.
E’ ancora presto per capire se il presidente-premier riuscira’ a soddisfare le richieste dell’opposizione e a non irritare il partito di governo. Se insomma riuscira’ a diventare un simbolo di una unita’ nazionale messa a dura prova dalla lotta politica diventata cosi’ radicale.
Un’unita’ nazionale evocata appena qualche settimana fa con l’assegnazione del premio Nobel per la pace a Muhammad Yunus.
E’ sul banchiere dei poveri che si sono appuntate molte aspettative. ”Sto pensando seriamente – aveva detto Yunusalla stampa – di dare vita ad un movimento nazionale che possa raccogliere uomini onesti e capaci che, potrebbero poicandidarsi alle elezioni il prossimo anno”. Le elezioni non
avranno alcun significato ”se non verranno eletti candidati onesti”, aveva aggiunto spiegando che ”il Bangladesh ha bisogno di trovare una politica alternativa.
Bisogna uscire al piu’ presto da questa situazione difficile”.

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