Potenza, 1 feb. – (Adnkronos) – Oggi ricorre il 60esimo anniversario del voto alle donne i cui diritti furono concessi l’1 febbraio del 1945. La ricorrenza in Basilicata e’ stata oggetto di riflessione sulla presenza ancora non adeguata della componente femminile nella rappresentanza politica. ”Il primo febbraio rappresenta una data dall’altissimo valore storico, politico e sociale, ricorre infatti il sessantesimo anniversario della concessione dei diritti elettorali alle donne”, sottolinea l’europarlamentare lucano Gianni Pittella (Ds-Pse).
”Occorre fare di piu’ -sottolinea Pittella- Fare di piu’ in Europa, e soprattutto in Italia, affinche’ discriminazioni di genere, spesso piu’ tacite e velate che palesi, sui luoghi di lavoro o in politica divengano un antiquato retaggio del passato. Ma fare di piu’ in tutto il mondo, e soprattutto in quei Paesi dove le donne sono ancora formalmente riconosciute come ‘esseri inferiori’ rispetto agli uomini e a questi sottomessi. Le recenti scene delle prime donne alle urne in Afganistan e Iraq riempiono il cuore di emozione. Ma la strada e’ ancora, purtroppo, molto lunga”.
Il consigliere di Parita’ della Provincia di Potenza, Liliana Guarino, sottolinea l’alto valore storico del 60esimoanniversario e ricorda un altro anniversario: il prossimo 9 febbraio diventano 42 gli anni del pieno accesso alle cariche pubbliche delle donne.
”C’e’ davvero da chiedersi -dice Guarino- se lo scarto tra la forte presenza femminile nel sistema economico e sociale e la scarsa rappresentanza nei livelli dirigenziali e di potere, sia sintomatico del fatto che qualcosa non funziona piu’ nel modo di pensare la partecipazione da parte della classe politica o nelle battaglie delle donne impegnate da anni per una democrazia paritaria”.
”Alla attuale classe dirigente – e’ l’invito di Guarino – spetta oggi il compito, pena la sua credibilita’, di costruire un nuovo equilibrio tra donne e uomini a tutti i livelli e lo stesso valeper le donne che non devono assolutamente rinunciare a proporsi per difendere i loro diritti, il loro futuro, quello delle proprie figlie”.
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