(DIRE) Roma, 26 ott – “Nel nostro Paese, l’impresa al femminile registra grandi risultati, ma il tasso di presenza femminile e’ ancora molto basso: sono molte le spiegazioni, ma sicuramente una delle pricipali e’ la difficolta’, anche per le donne imprenditrici, di conciliare la loro attivita’ con la famiglia”. Il ministro delle Politiche familiari, Rosy Bindi, commenta cosi’ i dati del III Osservatorio sull’imprenditoria, presentati oggi a Roma, durante la convention di Confartigianato su donne impresa. Per questo, aggiunge Bindi, “il governo vuole fare politiche di conciliazione”, che favoriscano “l’incontro tra affari e affetti”. Sono 364.885 le imprenditrici artigiane nel nostro Paese, operano soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, dove si concentra la maggior parte delle piccole e medie imprese al femminile. Per quanto riguarda i settori di attivita’, le imprenditrici artigiane si concentrano nella manifattura (45,1%) e nei servizi alla persona (31,3%). Piu’ di un’imprenditrice su due (il 51,2%) ha iniziato l’attivita’ per continuare il mestiere dei genitori. “Al di la’ dei numeri, che vedono un incremento delle imprese al femminile in molte regioni- dichiara Rosa Gentile, presidente di Donne impresa- questa indagine evidenzia una figura di imprenditrice che guarda a un modello di famiglia in evoluzione, che ha superato gli stereotipi sulla successione aziendale, che chiede piu’ servizi all’infanzia e per gli anziani, senza per questo voler delegare troppo all’esterno un lavoro di cura che considera un valore”.
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