di Corinne Maier
La provocazione di un’autrice di talento contro la sottocupazione e il mobbing
100 mila copie in breve tempo, il bestseller sta per uscire negli Stati Uniti, Giappone,Corea, Inghilterea e Spagna. Sicuramente approderà prima o poi in Italia per promuovere anche qui lo sciopero bianco. Il dolce far nulla. “Bonjour paresse”, si potrà tradurre in “Buongiorno pigrizia” per far sentire anche da noi il grido di disperazione di occupati part-time, stagisti, sottoccupati, frustrati, mobizzati, frequentatori perenni di agenzie interinali, e altri sofferenti della carenza di lavoro certo e sicurezza sociale.
La soluzione che prospetta Corrine Maier, quarantenne autrice, economista e appassionata di psicanalisi, è quella dello scipero bianco. Tremenda vendetta organizzata sotto forma di pigrizia, specializzazione nell’arte del non far nulla, del disimpegno, del distacco dai problemi.
Insomma, il modello da perseguire è quello del “ghiro”. Animale dormiente, o comunque imboscato, che però un ruolo deve comunque averlo nel contagiare più persone possibili, nel proprio ufficio o altrove con il virus del disinteresse totale.
In sintesi è una risposta di conflitto alla situazione conflittuale del lavoro nei giornoi nostri che richiede prestazioni basate sulla flessibilità, la mobilità, il nomadismo lavorativo.
Come si può chiedere a un nomade di affezionarsi a un territorio, a un’azienda, a un posto di lavoro? Il senso della lealtà tradizionale nei confronti dell’azienda non può essere preteso dagli astessi lavoratori a cui si chiede di vivere in bilico su contratti brevi e nessuna certezza o programma di vita futura. Allora: “Ghiri di tutto il mondo unitevi!”.
“Bonjour paresse” di Corinne Maier (editore Michalon)
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