Tutto quello che c’è da sapere sul bonus baby sitter 2019
BONUS BABY SITTER 2019 – Il bonus baby sitter consiste in un’agevolazione erogata dall’Inps e riservata a quelle madri che, una volta terminato il periodo di congedo per maternità, decidono tornare subito a lavoro rinunciando -quindi- al congedo parentale.
La proroga di tale bonus per il 2019 è stata inserita come misura di sostegno alle famiglie nella nuova Legge di bilancio e tale agevolazione è stata quindi riconfermata per l’anno in corso. Vediamo più nel dettaglio come funziona il bonus baby sitter, quali sono i requisiti e come si ottiene.
Bonus Baby Sitter 2019 | Cos’è e come funziona
Il bonus baby sitter, anche noto come voucher baby sitter, sostanzialmente consente alle mamme lavoratrici di ottenere un aiuto economico da parte dell’Inps per quanto riguarda il servizio di baby sitting (o per l’asilo nido) come incentivo per la rinuncia al congedo parentale.
Tale rinuncia, quindi, è una condizione necessaria al fine dell’ottenimento di questa agevolazione, la quale si distingue ad esempio dal bonus asilo nido. Il bonus, introdotto per la prima volta con la legge Fornero, viene erogato per un periodo massimo di 6 mesi -che sono 3 per le lavoratrici autonome- sotto forma di buoni lavoro (ora libretto famiglia) con un importo di 600 euro al mese.
Le madri che hanno il part time, invece, vedranno riproporzionato l’importo del bonus sulla base del proprio orario di lavoro
Può essere richiesta l’agevolazione anche da chi ha più di un figlio: la domanda, in questo caso, deve essere presentata singolarmente per ogni figlio.
Bonus Baby Sitter 2019 | Requisiti
Ma quali sono i requisiti per ottenere il bonus baby sitter 2019? Tale agevolazione spetta a:
•lavoratrici dipendenti del settore pubblico o privato
•lavoratrici iscritte alla gestione Separata Inps
•libere professioniste non iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie e non pensionate
•lavoratrici autonome e le imprenditrici
Ai fini dell’ottenimento del bonus, inoltre, un altro requisito fondamentale è relativo alle tempistiche di presentazione della domanda per il sussidio all’Inps: essa deve essere fatta entro e non oltre gli 11 mesi successivi il termine del congedo obbligatorio di maternità.
La lavoratrice, per altro, non deve aver fruito interamente del congedo parentale. Se ne ha usufruito solo in parte, allora la richiesta del contributo economico può essere fatta per i mesi di assenza che non sono ancora stati utilizzati.
A non poter godere del bonus sono invece quelle lavoratrici totalmente esentate dal pagamento dei servizi pubblici per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati ovvero le mamme che ricevono già benefici legati al Fondo per le politiche su diritti e pari opportunità.
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