In tre anni i ragazzi con problemi di udito sono balzati dal 3% al 4,2%. Sotto accusa anche le discoteche.
Le regole dell’Oms per proteggersi
Le soglie: sopra gli 80 decibel le nostre orecchie iniziano ad avere problemi, ma la soglia del dolore è a quota 120, per alcuni anche 150. Così spesso ci si accorge del danno quando è troppo tardi.
«Regolando il sonoro ho rotto il ritorno dei bassi e all’improvviso ho sentito l’orecchio esplodere. In ospedale mi hanno detto che lo choc poteva essere fatale se non fossi corso subito da loro»: Franck, 25 anni.
«Quattro giorni dopo il concerto i fischi continuavano a non farmi concentrare. Sono finita in ospedale dove mi hanno diagnosticato una importante perdita dell’udito»: Leila, 16 anni. Sono i ragazzi della generazione «a tutto volume», che avanzano a grandi falcate verso la sordità. L’allarme viene dalla Francia, dalla Jna, società che fa prevenzione e informazione sui danni all’udito, ai quali oltralpe è dedicata oggi una giornata nazionale di sensibilizzazione.
Ma il bombardamento di decibel ai quali si sottopongono i ragazzi tra Mp3, discoteche, concerti e stereo in auto con il volume a tavoletta fanno sempre più danni anche qui da noi. L’ultimo studio «Eurotrack 2015» dice che un italiano sui dieci ha problemi di udito e che tra i giovani il fenomeno è in forte aumento: il 4,2%, quasi uno su quattro dei giovani tra i 15 e i 24 anni non ci sente più bene. Solo tre anni prima erano il 3%. In pratica un aumento del 25% a stretto giro. Se poi si somma anche il 2,2% di adolescenti si arriva a circa mezzo milione di ragazzi che rischiano di girare con l’apparecchietto acustico prima di aver messo i capelli bianchi.
Il problema è universale, anche se poi si manifesta soprattutto nei Paesi dove acquistare una cuffietta o andare in discoteca non è un lusso per pochi. A rischio per sovraesposizione ai decibel sarebbero oltre un miliardo di ragazzi, denuncia l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. Nei Paesi a medio e alto reddito la metà dei ragazzi tra i 12 e i 35 anni è inseparabile da smartphone e dispositivi musicali vari, che per di più non usa a volume di sicurezza. Un altro 40% è esposto a livelli sonori potenzialmente dannosi in locali notturni, concerti o eventi sportivi. (paolo russo09/03/2017)
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