IMMAGINO IL DISCORSO DELLA PRESIDE AI BAMBINI:
“Allora, bambini, quest’anno in occasione del Natale abbiamo una grande e importante novità per tutti. La parola ‘Gesù’, che sappiamo bene quanto sia offensiva, la sostituiremo nelle nostre canzoncine natalizie con la frase ‘PerTe’ “. Cosicché “Canta perché è nato Gesù” diventa “Canta perché è festa per te”.
Questo è il discorso che immagino la preside, o la maestra, potrebbe aver detto ai bambini per spiegare la abolizione della parola Gesù in senso storico e religioso dalle nostre tradizioni. Mi chiedo perché si ostinano a festeggiare? Non è mica obbligatorio. Che senso ha far cantare canzoni sul Natale senza menzionare il Nato? Natale di chi? E se fossimo in Inghilterra come faremmo, visto che il nome di Cristo è incastonato nel nome della festa? Come lo togliamo?
Stavo pensando che se fossi un bimbo di 6 anni, un po’ per timidezza, un po’ per rispetto dell’autorità precostituita probabilmente non direi niente alla maestra. Ma dentro di me noterei come i termini “Gesù” e “Per Te”, dal punto di vista squisitamente fonetico non sono perfettamente intercambiabili. Manca l’assonanza. Potevano inventarsi un “Di più”, oppure un “Cucù”. Insomma, alla Fantozzi penserei, senza dirlo per non offendere l’impeto zelante della mia educatrice sui generis: “Maestra, veramente… non c’è la rima… vabbè”. (w.m.)
Fa discutere la scelta di una dirigente scolastica che ha censurato la parola “Gesù” dal testo di un canto natalizio per bambini. Proteste del sindaco.
Che senso ha far eseguire i canti natalizi se poi dai testi viene censurato il nome di Gesù? Se qualcuno ha una buona risposta, lo segnali perché noi non ne troviamo.
Eppure è quello che è successo a Pontevico, in provincia di Brescia, dove la dirigente scolastica delle scuole elementari ha riscritto il testo della canzone “Canta perché è nato Gesù”. La nuova versione rivista e corretta recita ora “Canta perché è festa per te”.
Naturalmente un omaggio al politically correct imperante. Una decisione motivata dalla volontà di “non offendere i bimbi delle altre religioni”.
“Gli spettacoli – spiega la dirigente scolastica Paola Bellini – sono stati organizzati all’interno di un progetto di propedeutica in collaborazione con il Corpo bandistico Alessandro Vattrini. Non saranno eventi di Natale, ma manifestazioni musicali nelle quali i bambini canteranno dei brani che richiamano temi universali come quelli di pace e solidarietà.”
Una scelta controversa, che vede contrario anche il sindaco del paese Roberto Bozzoni: “In virtù di un non ben precisato pluralismo e di una accoglienza generalizzata – chiosa il primo cittadino – si finisce per cancellare le nostre tradizioni e i valori nei quali la nostra comunità crede da sempre. Non mi sembra una strada percorribile e, soprattutto, accettabile.” (Ivan Francese – Lun, 19/12/2016 – 11:11)
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