Ariodante Marianni
(da Una strana gioia, 2003)
Ario, Fuochi per una festa. Monotipo, 1964
Stacco l’ultimo foglio del vecchio anno
e a mezzanotte, come gli altri, stappo
la mia bottiglia; ma non lo scaccio
con botti o lancio di cocci
né per speciali favori lo ringrazio:
io brindo a lui che m’ha lasciato indenne.
M’ha lasciato le braccia,
le gambe e i piedi e tutte e due le mani
e, col torso, la testa,
gli occhi, il naso e le orecchie;
e se completo l’inventario, attesto
che, compatibilmente
con i dati anagrafici e lo specchio,
tutto funziona passabilmente.
Quanto all’anno venturo, fisso il nuovo
lunario, e mi attengo a quel detto
di Charlie Chan (era in un vecchio film):
“non pensare al futuro, arriva presto”.
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