“Occorre mettere insieme tutte le realtà che operano a favore dei giovani – dice Francesco Torriani membro della commissione consiliare Servizi sociali – per capire cosa fare nella nostra città”
Fano (Pesaro Urbino), 24 agosto 2011 – Bullismo tra 12enni: ieri la signora che aveva denunciato al nostro giornale l’episodio si è presentata dai carabinieri, accompagnata dai suoi due figli, di 12 e 15 anni, per raccontare quanto accaduto domenica sera al Lido. Entrambi i figli, infatti, sarebbero stati testimoni dei soprusi subiti da una loro amica, anche lei 12enne, da parte di una coetanea. Un diverbio finito male con tirate di capelli, sputi, ceffoni e cicca spenta sul braccio della vittima. In ogni caso non ci saranno conseguenze per i minorenni che, proprio perché al di sotto dei 14 anni, non sono imputabili. La loro totale responsabilità cade sui genitori che, nei casi in cui ce ne siano i presupposti, possono anche essere chiamati a rispondere di ‘abbandono di minore’. La signora Piera torna ad insistere ‘sull’omertà degli adulti’ presenti domenica sera: “Chi non testimonia ciò che ha visto per paura di ripercussioni e crede di proteggere in questo modo i propri figli, in realtà fa passare il messaggio ‘tanto nessuno fa niente’ e il ragazzino impara che il sopruso e la violenza non hanno sempre delle conseguenze, anzi è possibile farla franca. Ed è per tale ragione che sto con i miei figli che, malgrado i timori, testimonieranno. Perchè se indirizzati bene, nella responsabilità di sé, i figli sono come frecce che possiamo sperare centrino il bersaglio del coraggio e lottare per ciò che ritengono importante… Intanto l’episodio fa discutere, perché ha coinvolto due ragazzine. E a proposito di “bullismo femminile” parla di fenomeno ‘nuovo e in crescita’ la psicologa della cooperativa Crescere, Francesca Carubbi.
“Nuovo perché non siamo abituati a vedere ragazze che arrivano alle mani’. Gli adolescenti – spiega per imparare a gestire le emozioni hanno bisogno di avere al loro fianco adulti che sappiano dare regole ferme e coerenti”. “Un segnale d’allarme da non sottovalutare – commenta il sociologo Maurizio Tomassini – situazioni del genere vanno trattate con grande cautela”. Francesco Torriani, membro della commissione consiliare Servizi sociali parla di “grave emergenza educativa che chiama in causa tutti i soggetti che svolgono un ruolo importante: dalle famiglie, alle associazioni di volontariato, agli enti pubblici”. Perché i tagli di bilancio, pur necessari, non ricadono su servizi indispensabili come quelli rivolti ai giovani, Torriani invita l’assessore Davide Delvecchio e tutto il Comune ad indicare «come primaria la sfida educativa». In realtà il consigliere Pd fa notare come il Comune, finora, sia andato in direzione opposta con la “chiusura e lo smantellamento dei centri per adolescenti”. “Occorre mettere insieme – aggiunge Torriani – tutte le realtà che operano a favore dei giovani per capire cosa fare nella nostra città. E’ vero che c’è la consulta delle associazioni, ma va fatta funzionare e perché funzioni occorre credere nella sua efficacia”.
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