Roma, 20 nov. – “Siamo molto arretrati, il Paese e’ tornato a pulsioni primitive pre-emancipatorie”. Lo ha detto Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, in merito alla condizione delle donne. Tutto questo, ha aggiunto in un’intervista all’Agi, e’ favorito “da un premier che dovrebbe essere da esempio e che ha invece volutamente cercato di sollecitare i peggiori istinti: un’idea della donna come merce, come oggetto da consumare da parte di vecchi satrapi”. Poi secondo Camusso “c’e’ un tema piu’ generale che riguarda questo paese e la sua cultura. E’ un paese abituato a pensare che la scena pubblica e’ solo degli uomini e che quindi quando tocca alle donne stare sulla scena pubblica il metro di giudizio e’ differente: si chiede alle donne di essere doppiamente brave, di fare sempre una doppia fatica perche’ non devono dimostrare di essere brave quanto gli uomini ma piu’ degli uomini”. Nel mondo del lavoro, ha proseguito la numero uno della Cgil, “c’e’ un elemento in piu’: prevale il criterio di disponibilita’ e non di competenze. Cioe’ conta quanto tempo sei disposta a dedicare, quanti straordinari sei disposta a fare, quanto sei disposta ad andare in giro, un criterio discriminante per le donne”. (AGI 20 NOV 10)

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