Papa Francesco e Ahmad al-Tayyeb, il Grande Imam di Al-Azhar
Ad Abu Dhabi l’incredibile, l’impensabile, l’insperabile è accaduto. Papa Francesco e Ahmad al-Tayyeb, il Grande Imam di Al-Azhar, hanno redatto e firmato un “Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, che è molto di più di un’alleanza tra i Cattolici e i Musulmani d’Oriente e d’Occidente. Si tratta infatti di un documento la cui chiarezza, profondità, saggezza, fede, rappresentano un ulteriore passo avanti anche rispetto alla “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”. Ai contenuti della celebre “Dichiarazione”, che fu firmata nel 1948 dopo due guerre mondiali, Papa Francesco e Ahmad al-Tayyeb hanno infatti aggiunto il sostegno delle due religioni con più fedeli al mondo e un appello ai credenti e ai non credenti. Dopo secoli di guerre e conflitti, a 800 anni dall’incontro di San Francesco con il Sultano d’Egitto, il primo Pontefice che ha assunto il nome di Francesco e l’Imam egiziano che rappresenta la componente più numerosa dei musulmani, si sono abbracciati fraternamente e hanno invitato il mondo a costruire una civiltà dell’amore. Il Documento sulla Fratellanza umana afferma nella prefazione che “La fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare. Dalla fede in Dio, che ha creato l’universo, le creature e tutti gli esseri umani -uguali per la Sua Misericordia-, il credente è chiamato a esprimere questa fratellanza umana, salvaguardando il creato e tutto l’universo e sostenendo ogni persona, specialmente le più bisognose e povere”. In un passaggio forte il Documento recita: “Noi -credenti in Dio, nell’incontro finale con Lui e nel Suo Giudizio-, partendo dalla nostra responsabilità religiosa e morale, e attraverso questo Documento, chiediamo a noi stessi e ai Leader del mondo, agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale, di impegnarsi seriamente per diffondere la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace; di intervenire, quanto prima possibile, per fermare lo spargimento di sangue innocente, e di porre fine alle guerre, ai conflitti, al degrado ambientale e al declino culturale e morale che il mondo attualmente vive”. Il Papa e il Grande Imam si rivolgono “agli intellettuali, ai filosofi, agli uomini di religione, agli artisti, agli operatori dei media e agli uomini di cultura in ogni parte del mondo, affinché riscoprano i valori della pace, della giustizia, del bene, della bellezza, della fratellanza umana e della convivenza comune, per confermare l’importanza di tali valori come àncora di salvezza per tutti e cercare di diffonderli ovunque”. In conclusione il Documento invita “alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, anzi tra i credenti e i non credenti, e tra tutte le persone di buona volontà”. Lancia un appello “a ogni coscienza viva che ripudia la violenza aberrante e l’estremismo cieco”; a chi ama “i valori di tolleranza e di fratellanza, promossi e incoraggiati dalle religioni”. Esprime la volontà di essere “una testimonianza della grandezza della fede in Dio che unisce i cuori divisi ed eleva l’animo umano” nonché “un simbolo dell’abbraccio tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud e tra tutti coloro che credono che Dio ci abbia creati per conoscerci, per cooperare tra di noi e per vivere come fratelli che si amano”. Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar affermano: “Questo è ciò che speriamo e cerchiamo di realizzare, al fine di raggiungere una pace universale di cui godano tutti gli uomini in questa vita”. Non sappiamo quale sarà l’effetto di questo Documento sulle sorti del mondo, ma è indubbio che esso è destinato a lasciare un segno nella storia. Un altro mondo è possibile. Guerre, conflitti, discriminazione, ingiustizie, vecchie e nuove schiavitù, non avranno più l’ultima parola.
Antonio Gaspari,
www.frammentidipace.it
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