La ricerca di oggi è la vita di domani
da SOCIALPRESS
di Gaspare Serra
Le cellule staminali rappresentano la nuova frontiera della medicina: la concreta speranza di sconfiggere malattie fino ad oggi incurabili.
Si dicono “staminali” quelle cellule che non si sono ancora “specializzate”, differenziandosi in una specifica e definitiva funzione. Questa loro caratteristica le rende estremamente preziose, in quanto è possibile utilizzarle per “riparare” organi e tessuti danneggiati.
Le cellule staminali non sono tutte uguali, ma si distinguono fondamentalmente in:v 1- Cellule staminali “embrionali”
2- e cellule staminali “adulte”.
Le cellule staminali “embrionali” sono presenti nell’embrione di una settimana. Sono dette “totipotenti” perché in grado di differenziarsi in tutti i tipi cellulari del nostro corpo!
L’estrazione di queste cellule pone però problemi di natura bioetica comportando la distruzione dell’embrione.
Le cellule staminali “adulte”, invece, sono presenti in alcuni dei nostri organi e tessuti, e hanno generalmente il compito di rigenerare l’organo o il tessuto in cui risiedono. A seconda delle loro caratteristiche, si distinguono in:
“pluri(o multi)-potenti”, ossia in grado di dar luogo ad alcuni tipi di cellule
o “uni-potenti”, ovvero capaci di specializzarsi in un solo tipo cellulare.
Le cellule staminali ricavate dal cordone ombelicale sono cellule staminali di tipo adulto. Il loro utilizzo terapeutico non pone dunque nessun problema da un punto di vista etico.
Questo tipo di cellule suscitano particolare interesse trattandosi di cellule staminali “pluripotenti”.
LE PROSPETTIVE DI RICERCA SULLE CELLULE STAMINALI:
La ricerca sulle cellule staminali è uno dei campi di ricerca più d’avanguardia ed importanti. In Italia, però, una disciplina radicalmente restrittiva in materia (la l. n. 40 del 2004) viola sistematicamente tale libertà!
Non è facile tracciare il confine tra quanto è già ora una concreta opportunità terapeutica e quanto lo sarà molto probabilmente in un futuro molto prossimo.
Oggi, ad esempio, le cellule staminali presenti nel cordone ombelicale offrono una possibilità di cura -spesso l’unica- a pazienti affetti:
da gravi malattie del sangue (su tutte le leucemie, in particolare quelle infantili)
da varie forme di tumori
e da talassemia.
Quanto al domani, si prevede che grazie alle cellule staminali:
si potrà trovare una soluzione per un elevato numero di malattie molto gravi e diffuse e si potranno rigenerare organi e tessuti danneggiati.
Medici e ricercatori ritengono che la ricerca sulle cellule staminali rappresenti una speranza di cura per malattie che colpiscono milioni di persone, come:
diabete
infarto
ictus
fibrosi cistica
sclerosi multipla
alzheimer
morbo di Parkinson
osteoporosi
autismo
sclerosi laterale amiotrofica
lesioni del midollo spinale
ed alcune forme di cancro.
Secondo il Rapporto stilato dalla commissione di studio nominata nel 2000 dal ministro Umberto Veronesi e presieduta dal premio Nobel Renato Dulbecco: “E’ possibile stimare, sebbene in via del tutto preliminare, che… l’utilizzo di cellule staminali di varia origine possa portare a sviluppare metodiche cliniche per il trattamento di un numero di pazienti che, comprendendo le patologie di origine cardiovascolare, si avvicina ai 10 milioni di individui”.
CONSERVAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI DEL CORDONE OMBELLICALE: UN INVESTIMENTO SULLA SALUTE DI TUO FIGLIO!
Una realtà oggi molto diffusa nel mondo ma poco conosciuta in Italia (essendo anch’essa vietata dalla legge nel nostro Paese) è la pratica della conservazione delle cellule staminali ricavate dal cordone ombelicale del nascituro.
Una struttura d’avanguardia nel settore è la Banca svizzera delle cellule staminali (SSCV), che si trova a due passi dall’Italia, a Lugano (Visita il portale: www.stembank.ch. Per informazioni: info@stembank.ch).
Di che si tratta?
La SSCB offre la possibilità di congelare e crioconservare le cellule staminali ricavate dal cordone ombelicale (pratica vietata dalla legge 40 del 2004), senza che sia necessario partorire in Svizzera: il prelievo del sangue del cordone ombelicale può essere effettuato in qualsiasi centro nascita. La raccolta è semplice: si completa in pochi minuti, subito dopo il parto, utilizzando il kit fornito da SSCB ed è totalmente indolore e senza rischi sia per la madre che per il neonato.
Avvisati dell’avvenuto prelievo (normalmente effettuato dal personale ostetrico presente in sala parto), gli operatori della SSCB dispongono il recupero del campione direttamente presso il centro nascita, nei tempi utili ad assicurare il necessario trattamento del campione di sangue nelle 72 ore successive alla nascita.
Giunto in laboratorio, il campione di sangue viene immediatamente trattato: il sangue viene scisso nei suoi componenti costitutivi, e vengono isolate le cosiddette “cellule bianche” che contengono le cellule staminali.
Le cellule (sigillate in apposite sacche di crioconservazione identificate mediante un codice a barre) vengono portate progressivamente e in modo programmato alla temperatura di -100°C. A questo punto la sacca viene immersa in azoto liquido, alla temperatura costante di -196°C.
A cosa serve? Qual è il beneficio di tale servizio? In qualsiasi momento, l’interessato -o il suo rappresentante legale- potrà chiedere di disporre delle cellule staminali conservate presso SSCB, che potranno essere utilizzate per la cura di patologie del bambino o di altri componenti della famiglia compatibili.
I possibili futuri progressi della scienza in tale campo rendono questo patrimonio cellulare una potenziale risorsa per la vita!
Gaspare Serra
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