(AGI) – CdV, 22 set. – Il Centro italiano femminile (Cif), in una nota diffusa oggi, si dichiara “contrario a che sia sottoposta a referendum la legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita”. Per il Cif “si tratta in sostanza di una buona legge, grazie alla quale sono stati previsti importanti limiti alle tecniche di procreazione medicalmente assistita a garanzia dei diritti del nascituro e delle donne. Come tutte le leggi – afferma la nota – essa e’ perfettibile, ma sempre nel rispetto del diritto alla vita di tutti, sin dal momento del concepimento, diritto che non può essere lasciato all’arbitrio del singolo”. Le donne del Cif ribadiscono che “il desiderio, seppur legittimo, di essere madri e padri non puo’ non tener conto dei diritti del nascituro. Bisogna – conclude il comunicato – accettare umilmente di fermarsi e lasciare che la legge assolva alla sua essenziale funzione di indicare regole comuni secondo cui operare in questa delicata materia affinche’ la situazione non si aggravi a tutto svantaggio del bene comune, delle donne e dei minori”.

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