Fammoni: flessibilità uguale precarietà, Governo è soddisfatto?
Roma, 20 giu. (Apcom) – “I dati Istat del primo trimestre 2005, confermano e aggravano le distorsioni dell’occupazione e del mercato del lavoro italiano.Un dato per tutti: l’occupazione cala proprio là dove secondo il governo, le misure di legge adottate avrebbero dovuto incidere di più, tra le donne e nel Mezzogiorno”. E’ il commento di Fulvio Fammoni, segretario confederale e responsabile mercato del lavoro della Cgil.
“In un dato sempre più affievolito di crescita, in gran parte dovuto, come lo stesso Istat rileva, alla regolarizzazione degli immigrati e alle rettifiche post-censuarie – dichiara Fammoni – quello che più aumenta sono i contratti a termine in misura del tutto maggioritaria legati al lavoro delle donne”. La disoccupazione si arresta, prosegue Fammoni citando l’Istat, “perché la gente non si iscrive più al collocamento (in modo quasi totale nel Mezzogiorno) scoraggiata dalle possibilità prevalentemente precarie che offre il mercato del lavoro nel nostro Paese”.
Questi dati “confermano che così si rende sempre più concorrenziale l’area del lavoro nero, sottopagato, sfruttato, quel lavoro nero che il Presidente del Consiglio magnifica”. I contratti di collaborazione, prosegue il segretario confederale della Cgil, “continuano a mascherare nella maggioranza assoluta lavoro subordinato a tutti gli effetti”.
“Sono forse questi gli elementi di soddisfazione del nostro Esecutivo? Essere riusciti attraverso scelte legislative e con la proliferazione di forme di lavoro (staff leasing, chiamata, voucher) che continuano ad avere percentuali di utilizzo che l’Istat non riesce neppure a censire, a realizzare l’equazione ‘flessibilizzazione uguale precarietà’? O vuole forse negare il Governo che questa equazione, che la maggioranza degli italiani ha inteso perfettamente, corrisponda al vero? Ammetta il Governo – conclude Fammoni – che è proprio questa la realtà dei fatti, una realtà che occorre cambiare se, come dice, vuole davvero contribuire al rilancio del Paese”.
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