Sabato quattro marzo 2006 Franca Rame ha ufficializzato la sua candidatura al Senato nella lista Italia dei Valori di Di Pietro, assieme a Leoluca Orlando, con una presentazione a Milano al Circolo della Stampa in forma di happening teatrale (una rielaborazione dal suo spettacolo “Settimo: ruba un po’ meno 2”).
Grandi risate, applausi a scena aperta, fotografi e operatori tv impegnati a riprendere l’evento e magari Dario Fo presente in sala, giornalisti lesti a chiedere che c’azzecca Franca Rame con Di Pietro e che fine faranno Dario Fo e Rifondazione Comunista alle prossime Comunali di Milano, ma anche persone legate ad AN che seguivano un’analoga presentazione nel salone accanto.
Ma poi? Il nulla mediatico. La Rame confusa negli articoli di politica e info-taiment, tra Rite Pavoni e Orielle Dorelle e Gabrielle Carlucci.
Come se nata nel 1929 e sul palcoscenico da sempre (appena nata), finita la carriera artistica, abbia pensato di darsi alla politica per emendare un’esistenza passata nel disimpegno.

Ma che c’azzecca Franca Rame con la politica italiana attuale? Che c’azzecca con il problema della censura della satira e dell’informazione?
1953-1954: “Il dito nell’occhio” prima rivista satirica del dopoguerra, scritta e diretta da Dario Fo e interpretata dalla coppia Fo-Rame viene duramente censurata dal Governo e dalla Chiesa (i fedeli venivano invitati a non assistere agli spettacoli con cartelli affissi sulle porte delle chiese). Trionfo di pubblico.
1962: Canzonissima, Rai 1: gli sketches che Fo presenta assieme a Franca Rame diventano un caso nazionale (ricorda qualcosa?) scatenando violente polemiche politiche. La coppia sarà censurata e ostracizzata dalla Rai fino al 1977.
1985: Franca Rame e Dario Fo, anche se invitati ripetutamente, non hanno mai potuto entrare negli USA fino al 1985 (perché schedati come comunisti); in questa data il Dipartimento di Stato, su intervento diretto di R. Reagan (sic), concede finalmente un visto d’ingresso (6 giorni) per assistere al debutto di “Morte accidentale di un anarchico” a N.Y.
1991-1992: lo spettacolo “Parliamo di donne” deve essere in molti casi annullato perché i proprietari delle sale subiscono le pressioni di una campagna-stampa bigotta.

Che c’azzecca con la politica e la sinistra? E’ la signora una mangia-bambini oppure un’attrice radical chic?
1967: Dopo l’invasione russa della Cecoslovacchia, Fo e Rame ritirano il permesso di rappresentare i loro testi in URSS e in tutti i paesi del blocco sovietico;
1969-1970: Alla Camera del Lavoro di Genova vengono rappresentati: “L’operaio conosce 300 parole, il padrone 1000, per questo lui è il padrone”, “Legami pure, tanto spacco tutto lo stesso” e “ Il funerale del Padrone”. A causa delle critiche allo stalinismo e alle posizioni socialdemocratiche del PCI la tournée viene pesantemente sabotata dal vertice del partito.
1970-1971: Franca Rame va in scena con “Tutti uniti, tutti insieme! Ma, scusa, quello non è il padrone?” sulla nascita del PCI.
1971-1972: In sostegno delle lotte operaie a seguito della crisi economica Fo e Rame devolvono gli incassi di centinaia di spettacoli (dal 1971-1985) in favore degli operai.
1973: subisce un sequestro con violenza sessuale di gruppo legato alle sue prese di posizione pubbliche.
1974: Franca Rame rappresenta “Basta con i fascisti” sulla presenza culturale e politica fascista ancora nello Stato.
1989, 8 giugno – A Milano Dario Fo e Franca Rame partecipano alle manifestazioni contro la strage di Piazza Tienammen, a Pechino. All’Arco della Pace, Franca Rame davanti a più di diecimila persone

Che c’azzecca Franca Rame con le politiche in favore delle donne?
1977: va in scena, unica interprete, e autrice dello spettacolo “Tutta casa, letto e chiesa”, sulla condizione della donna (oltre 3000 repliche)
1980: “buona sera con franca” 20 puntate. tv rai 2
1981: ancora autrice de “Lo stupro” monologo in scena in tutto il mondo.
1983 “Coppia aperta”, Teatro Nuovo Milano.
1984 dicembre “Quasi per caso una donna: Elisabetta” con Dario Fo
1992: due atti unici “L’eroina” sul problema della droga, e “grasso è bello” sulla condizione della donna, la femminilità, l’essere sexy, la magrezza, le diete, l’amore, la disperazione.

Che c’azzecca con il problema carcerario e la detenzione?
1998 – la Provincia di Milano consegna a Franca Rame la Medaglia d’oro di Riconoscenza della città “… per la sua attività di attrice legata all’impegno politico, alla passione civile, per le sue innumerevoli iniziative nelle carceri, contro la droga e contro ogni forma di discriminazione.”

Che c’azzecca con il problema degli sprechi e della corruzione in politica?
Nel 1964-1965: interpreta “Settimo: ruba un po’ meno” che trent’anni prima di mani pulite anticipa la corruzione italiana con denunce dettagliatissime.
1992: nello stesso anno in cui scoppia il caso “tangentopoli”, lo spettacolo è aggiornato alla luce degli scandali di Mani pulite e riproposto con il titolo “Settimo: ruba un po’ meno 2” (vi viene citato anche il magistrato Di Pietro) un monologo in cui Franca racconta, senza tanto fantasticare nell’assurdo perché non ce n’è bisogno, i particolari delle ‘ladronerie’ dei politici italiani. Grandissimo successo di critica e pubblico.
1993: 10 marzo – Franca Rame, al termine del monologo “Settimo: ruba un po’ meno n°2” in scena a Livorno, invita sul palcoscenico una delegazione di minatori sardi del Sulcis che hanno occupato la miniera per evitarne la chiusura e devolve l’incasso alla loro causa.
1994: A Carrara, al Teatro Animosi, Franca Rame e Dario Fo debuttano con “Mamma! I Sanculotti!” una nuova commedia in chiave grottesco-paradossale, nella quale si racconta la storia di un giudice che svolge un’inchiesta su tangenti, onorevoli corrotti e infiniti imbrogli pubblici e privati, in una danza satirica recitata, mimata e cantata.

In conclusione, che c’azzecca con la Società civile e la politica ?
1998: dopo aver ricevuto il Premio Nobel della Letteratura, Dario Fo assieme a Franca Rame decide di devolvere l’intero premio in denaro (1 miliardo e 689 milioni di lire) al Comitato da loro fondato “un Nobel per i disabili”. Fra le altre cose, il Comitato, che ottiene anche altre elargizioni, finanzia l’acquisto di 37 pulmini donati ad associazioni per i disabili e contribuisce al sostentamento delle famiglie con disabili economicamente disagiate. Nel 1994 Franca, mettendo il dito nella gestione del Comitato si accorge di essere stata tradita da un suo collaboratore che aveva deviato il flusso dei fondi a proprio favore; parte la denuncia. Attualmente vi è una causa in corso e parecchi conti correnti falsificati sono stati rintracciati.

Quelle citate sono solo alcune delle tante cose che Franca Rame ha fatto durante un’intera una vita spesa dal palcoscenico e nel privato per la difesa dei cittadini più deboli – donne, operai, disabili, carcerati, immigrati; a questa causa Franca Rame non solo ha dedicato tutta la sua passione civile e politica ma ha anche pagato di persona con violenze fisiche e morali e con dure privazioni della sua libertà di espressione.

A chi fa paura FRANCA RAME in Senato?
www.francarame.it

Comitato “Chi ha paura di Franca Rame?” per FRANCA RAME senatrice
Comitato di Milano indirizzo e-mail: francaramesenatrice@libero.it

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