LA FAMIGLIA NON PUO’ DELEGARE AD ALTRI EDUCAZIONE GIOVANI
Appello a chi fa vita pubblica ed è inconsapevole modello
Cremona, 6 dic. (Apcom) – La famiglia è “il nucleo formativo essenziale. Ben venga quando la radio, la televisione o la stampa ci aprono finestre sul mondo e sui suoi problemi, ma non si può delegare ‘agli altri’ la trasmissione di principi guida per tutta l’esistenza. E’ bene che lo ricordino i padri di famiglia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Carlo aZeglio Ciampi rivolgendo poi un appello a quanti, “uomini e donne, agiscono nei vari campi della vita pubblica. E non mi riferisco soltanto alla politica – ha detto Ciampi – ma a coloro di cui i mass media amplificano ed esaltano ogni azione e che talvolta ci appaiono inconsapevoli delle loro responsabilità quali modelli di comportamento per la formazione dei giovani”. La famiglia, che da sempre per il presidente della Repubblica è il pilastro su cui si basa la società italiana, deve quindi non abdicare alle proprie responsabilità nei confronti dell’educazione dei figli, e lo stesso comportamento devono tenere tutti coloro che per i giovani possono rappresentare un modello di riferimento. “La scuola, l’università, gli istituti di ricerca – ha poi aggiunto Ciampi – sono centri formativi di un’importanza essenziale in cui dobbiamo sicuramente investire maggiori risorse”. Il presidente della Repubblica, intervenuto a Cremona al Teatro Ponchielli davanti alle autorità, civili, militari e religiose della provincia, ha parlato a lungo delle nuove generazioni che sono “disponibili ad ascoltare suggerimenti e impulsi, generose nell’attenzione alle società meno fortunate, libere da sollecitazioni nazionalistiche o ideologiche negative, particolarmente sensibili alle esigenze della protezione dei beni naturali e culturali, ansiose di esprimersi ed affermarsi”. Generazioni di giovani che però sono “un po’ riluttanti a prendere impegni nei tempi lunghi, nel privato e nel pubblico e un poco diffidenti, a torto o a ragione, nei confronti delle proposte e dei modelli che ricevono dalla generazione dei padri”. Ciampi ha richiamato l’attenzione sulla dialettica padri-figli e sulla necessità che “la classe adulta sappia trasmettere principi, ideali, ambizioni, oltre naturalmente a fornire un’adeguata formazione scolastica e universitaria che da sola però può non bastare.
COSTANZO: E’ LA TELEVISIONE DELLA GENTE COMUNE
‘SEMPRE CONDIVISIBILI PAROLE E MONITI DI CIAMPI’
Roma, 7 dic. (Adnkronos) – ”Trovo che le parole di Ciampi, i suoi moniti, siano sempre condivisibili. Anche quando la signora Franca bacchetta la televisione. Pero’ e’ giusto dire, in questo caso, che la televisione e’ un mezzo assolutamente diverso da tutti gli altri”. E’ il commento alle parole del presidente della Repubblica di Maurizio Costanzo che al ‘Corriere della Sera’ sottolinea come la tv sia ”lo specchio del Paese”. ”Sicuramente abbiamo sbagliato”, aggiunge Costanzo, ”ma non si puo’ fare di ogni erba un fascio” e riguardo a ipotetiche battute di arresto per certi generi televisivi il conduttore avverte: ”certo il giorno arrivera’, ma non nell’immediato”.
RONCHI: AN CONDIVIDE LANDOLFI SU BOLLINO QUALITA’
BENE CIAMPI SU TV
(ANSA) – ROMA, 7 dic – ”Alleanza Nazionale condivide il monito del capo dello Stato per una televisione di qualita”’, ed anche la posizione del Ministro delle Comunicazioni sul bollino per la Rai. Lo dichiara il Portavoce di An, on. Andrea Ronchi. ”Oggi la tv esercita un ruolo crescente nella formazione e nell’educazione delle giovani generazioni – continua Ronchi – e questa consapevolezza deve tradursi in una sempre maggiore responsabilita’ per chi fa informazione, soprattutto nel servizio pubblico radiotelevisivo. A tal proposito, An si riconosce nell’iniziativa del Ministro Landolfi di introdurre nel contratto di servizio con la Rai un ‘bollino di qualita” che consenta all’utente telespettatore di distinguere i programmi finanziati dal canone da quelli finanziati dalla pubblicita’. Anche grazie a questo elemento di trasparenza, infatti, la Rai potra’ recuperare autorevolezza e i cittadini considerare il canone, che il Ministro ha fatto bene a non aumentare, come un giusto contributo alla tv di qualita’ e non come un odioso e ingiusto balzello”, conclude il Portavoce di An.
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