Cime tempestose

Un articolo pubblicato nel 1996 su BS Transactions (periodico ufficiale della Brontё Society, ridenominato Brontё Studies a partire dagli anni 2000) e il cui autore è Robert Stowell ci parla delle evidenti somiglianze presenti nei due romanzi Cime Tempestose di Emily Brontё e Il Conte di Montecristo scritto da Alexandre Dumas padre. Pubblicato a puntate su un periodico francese a partire dal 1844 e subito tradotto in molte lingue, il secondo dei due romanzi era all’apice del successo e circolava con copie pirata in francese e tedesco già nel 1845-46, periodo in cui presumibilmente Emily inizio’ la stesura del suo unico romanzo. Avendo vissuto in Belgio qualche anno prima in qualità di allieva di Constantin Heger e avendo da lui attinto il metodo adatto alla composizione, vale a dire la lettura attenta dei classici per poi pervenire alla propria scrittura, Emily Brontё secondo Stowell probabilmente potè aver modo di leggere il romanzo di Dumas nelle due lingue che ormai ben conosceva.

In ambedue i capolavori i protagonisti si trovano a dover affrontare in gioventù diverse peripezie subendo gravi torti, perdono inevitabilmente quello che è l’amore della propria vita per poi dare inizio a una implacabile vendetta mirata a punire tutti coloro che ne hanno impedito la realizzazione. I due personaggi principali appaiono simili anche nell’aspetto e nel modo di porsi, mutuando in gran parte le caratteristiche dell’eroe byroniano, solitario, cupo e appartato, e ambedue sono convinti di poter manipolare la volontà altrui per conseguire il proprio scopo. Nella parte finale, dopo le numerose scene di violenza presenti nei vari capitoli, è inoltre possibile avvertire in ambedue le opere che quella vendetta così a lungo inseguita dai due protagonisti non sia servita a nulla, essendo stata per loro solo uno sterile modo per appropriarsi della propria identità calpestata.

Cime tempestose e Il conte di Montecristo hanno però un aspetto fondamentale che li differenzia, oltre alla diversa lunghezza: lo stratagemma dei vari narratori operato da Emily Brontё per raccontare la storia non trova infatti riscontro in quella che è la narrazione impersonale di Dumas. Ciò contribuisce a rendere il romanzo dell’autrice inglese più originale distanziandolo dall’altro.

Maddalena De Leo

 

 

 

 

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