(ANSA) – ROMA, 21 APR – Viene dalla Spagna, dal 51/mo Festival di San Sebastian e dai Premi Goya, dove e’ stato tra i protagonisti dell’anno il film Iciar Bollain ‘Ti do i miei occhi” che Lucky Red fa uscire venerdi’ in tutta Italia e che e’ stato presentato oggi dalla regista insieme alla sua protagonista Laia Marull. Scritto da Iciar Bollain insieme a Alicia Luna, pensato interamente ”al femminile” e dedicato a una causa sociale come la denuncia delle violenze sulle donne di cui si occupa la ”Casa Internazionale delle Donne” con siti internet e gruppi di impegno in moltissimi Paesi (otto solo in Italia) il film profuma di scandalo, perche’ narra di un fenomeno drammaticamente diffuso, ma troppo spesso taciuto e rinchiuso dentro le pareti domestiche. Al centro della storia c’e’ una donna, Pilar, che in una notte d’inverno a Toledo fugge di casa con un fagotto di povere cose e il suo bambino Juan. Il marito Antonio si mette a cercarla e per tutto il corso del film cerca disperatamente di capire se stesso e le ragioni di sua moglie. Ma questo percorso obbliga entrambi, soprattutto il maschio, a riscrivere le regole elementari dell’amore e della vita insieme. ”Per Pilar – dice la regista – quando si parla di casa bisogna intendere inferno, l’amore e’ sostituito dal dolore, l’ intimita’ dal terrore”. Poco a poco la trama di ”Ti do i miei occhi” svela un orrore quotidiano e coperto da omerta’: Antonio e un bruto che picchia la moglie e la donna deve ricorrere a tutta la sua forza d’animo per superare la paura e la dedizione a colui che, nonostante tutto, ”e’ il suo uomo”, per ritrovare una possibilita’ di vita. Nata nel 1967 Iciar Bollain e’ in Spagna un’attrice ben nota prima che una regista. Tra gli altri ha lavorato con Victor Erice, Ken Loach, Manuel Gutierrez Aragon. Ha debuttato nella regia nel 1995 con ”Hola’ estas sola?” ed e’ andata a Cannes nel 1999 con il secondo film ”Fiori da un altro mondo”, vincendo la settimana della critica. ”Ti do i miei occhi” ha vinto sette premi Goya all’ inizio di quest’anno. ”Per scrivere questa storia – racconta oggi – insieme alla mia cosceneggiatrice ci siamo molto documentate sui maltrattamenti coniugali. Il fatto che alcune di queste storie arrivino sui giornali non basta visto che almeno una donna su quattro in occidente ha avuto una relazione violenta nel proprio passato affettivo. Durante la nostra ricerca, abbiamo capito che una delle ragioni principali per cui le donne che subiscono violenze non lasciano la famiglia e’ perche’ continuano a sperare che il loro uomo cambi. Cosi’ accade a Pilar, che prima di tutto deve conoscere qualcosa in piu’ su se stessa. Ma anche suo marito dovra’ prendere conoscenza della paura che lo attanaglia, dell’ insicurezza che lo rende brutale. Questo film e’ la storia di Pilar e Antonio, ma anche delle persone che li circondano e che tacciono, non capiscono o giustificano contro ogni logica”.Laia Marull (Pilar) ricorda invece quanto importante sia oggi dare testimonianza e impegnarsi su questo tema. ”Per le donne tra i 15 e i 40 anni, la violenza e’ la prima causa di morte e di invalidita’. E’ un dato sconvolgente che abbiamo appreso da una ricerca universitaria americana e questo rapporto descrivere la drammatica fotografia di una realta’ che non risparmia nessuna nazione e nessun continente. Negli Usa ogni pochi secondi una donna viene aggredita, generalmente dal coniuge. Non sono dati propagandistici, ma drammatiche realta’ di cui adesso e’ tempo di prendere coscienza”.

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