Iran: la Commissione delle donne del CNRI condanna la pena di morte di una ragazza di 18 anni
martedì 10 gennaio 2006
CNRI, 8 Gennaio – Il quotidiano governativo Etemad in Iran, ha riportato che il sistema giudiziario dei mullah ha condannato una giovane ragazza di 18 anni per avere ucciso un uomo che tentava di violentarla. La vittima, di nome Nazanine, è stata aggredita quando aveva 17 anni mentre era in compagnia di sua nipote, da tre uomini che hanno tentato di violentarla. Nella lotta che ne è seguita Nazanine ha agito in stato di legittima difesa, che ha condotto alla morte uno degli aggressori.
Nazanine ha testimoniato dinnanzi ai suoi giudici: “Ho commesso un omicidio soltanto per difendere me e mia nipote. Non avevo intenzione di uccidere questo uomo, non sapevo che fare perché nessuno è venuto in nostro aiuto.” I giudici criminali hanno ignorato la versione di Nazanine, i fatti nella cartella e le deposizioni dei testimoni oculari che hanno confermato la sua versione dell’incidente, l’hanno condannata a morte. È risultato anche che gli aggressori erano i membri della milizia paramilitare del Bassidj della città di Karadj (all’ovest di Teheran).
La sig.ra Sarvnaz Chitsaz, presidente della commissione delle donne del CNRI, ha condannato la pena di morte di questa giovane donna che ha agito in stato di legittima difesa. La sig.ra Chitsaz ha dichiarato che proprio un articolo del codice penale del regime stipula che un individuo che commette un atto che costituisce un’offesa quando difende la sua vita o la sua dignità o quella di un’altra persona… non è suscettibile né di prosecuzione né di punizione. La sig.ra Chitsaz ha aggiunto che “la sorte tragica di Nazanine è soltanto un esempio di migliaia di violazioni dei diritti delle donne in Iran sotto il regime misogino dei mullah in Iran”. Ha chiesto inoltre a tutte le organizzazioni di difesa dei diritti delle donne e dei diritti umani di condannare questa pena criminale ed intraprendere azioni per impedire l’esecuzione di questa giovane ragazza.
Commissione delle donne del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana l’8 gennaio 2006
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