di Maria Antonietta Pirrigheddu

Si pensa talvolta che chi si dedica a temi… insoliti (come gli angeli, ad esempio) tenda ad essere una persona poco razionale e non radicata nella realtà. Che abbia la testa tra le nuvole, insomma.
Ma che cos’è la realtà?
C’è chi ritiene sia l’insieme di tutto ciò che può essere visto, sentito, toccato, odorato. Che sia fatta di pietra, di legno, di carne, di plastica e anche di qualche forma di energia scientificamente osservabile come la forza di gravità o la corrente elettrica; o il pensiero, se proprio vogliamo spingerci ai limiti.
Eppure questa è solo una parte della realtà. Una faccia della medaglia. L’altra faccia – per lo più invisibile, intangibile, appena intuibile – è quel che permette alla medaglia stessa di essere. Ciò che mantiene in vita la nostra realtà, ciò che dà uno scopo, che lega una cosa all’altra dando un senso a tutta la concreta esistenza, sta dall’altra parte. Negarlo significa pensare a metà, comprendere la metà.
Per contro, chi si dedica seriamente allo studio di questa faccia in ombra della vita deve avere come intento principale quello di conoscere meglio la faccia in luce. Nessuno studio ha senso se rimane pura teoria. In particolare la ricerca esoterica – qualunque direzione abbracci – è insignificante e inutile se non diviene un sistema completo di pensiero e, di conseguenza, un sistema di vita.
L’esoterismo consapevole tiene i piedi ben piantati per terra, perché solo partendo da una base solida e stabile ci si può addentrare nei campi più sottili. Si parte dalla realtà materiale, dalla quotidianità più spiccia, dall’osservazione dell’essere umano e di quanto lo circonda, verificando nessi, rispondenze e assonanze con gli aspetti più immateriali dell’esistenza, e poi si ritorna all’uomo e al suo pensare, agire, essere. Ma cos’è che rende stabile la base di partenza? Principalmente la ragione, la logica, la capacità di valutazione e di confronto, il buon senso.
Si crede erroneamente che la logica faccia a pugni con la fede e la spiritualità. Se per fede si intende ciò che ci è stato insegnato “a scatola chiusa”, utilizzando dogmi e timori, allora sì: logica e ragione non sono contemplate. Ma se fede è la ricerca cosciente e convinta di ciò che sta oltre e al di sopra, libero da dottrine e condizionamenti, allora deve essere sorretta dal discernimento. Altrimenti si cade nel fanatismo o nell’inconcludenza. La mente non può essere considerata nemica dell’uomo, ma sua alleata.
Questo è il motivo principale per cui l’esoterismo non è ben visto dalla Chiesa e in genere dalle religioni costituite. Per la Chiesa l’uomo è solo uno scolaretto che deve obbedire ciecamente alla maestra: non deve porre troppe domande, non deve indagare su temi che competono solo al clero, non deve mettere in discussione le lezioni che gli vengono impartite. Soprattutto deve concedere il primo posto alla Parola scritta dalla tradizione, evitando accuratamente di investigare su scopi e significati: Dio non può essere raggiunto senza affidarsi a intermediari consacrati.
Queste dottrine non tengono minimamente conto dell’intelligenza umana, della voglia di apprendere davvero e di confrontarsi con ciò che non si conosce, dell’innata libertà dell’uomo e della sua mente. Così, mantenendolo sotto la sua cappa, la Chiesa gli impedisce di crescere e di elevarsi. Lo convince che non è in grado di camminare sulle sue gambe.
Invece è indispensabile imparare a scrutare, ragionare, verificare, distinguere: perché niente può essere escluso a priori o accettato senza condizioni.
In questo diverso tipo di apprendimento, assai lontano da imposizioni, hanno uguale importanza gli insegnamenti esteriori e i processi interiori. Questo porta anzitutto alla consapevolezza che l’universo è davvero troppo vasto per essere “compreso” (ossia racchiuso) totalmente, e che anche la più grande sapienza presenta falle e zone d’ombra – da cui l’umiltà del sapere. In secondo luogo ci si rende conto della necessità di integrare le conoscenze acquisite nel proprio sistema di vita e di pensiero. Perché tutto, alla fine, si riversa nel percorso della propria esistenza.
Al centro della ricerca esoterica seria ed onesta vi è sempre l’uomo nella sua interezza: la sua natura, le sue funzioni, le Leggi che lo governano e sulle quali si fonda l’armonia nella quale è immerso, la sua realtà concreta e quella più intangibile, gli Esseri che lo guidano o lo ostacolano nella sua evoluzione.

Maria Antonietta Pirrigheddu
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