ROMA – CAMERA DEI DEPUTATI
DONNE NELLE ASSEMBLEE REGIONALI
Wanda Montanelli – 10 Gennaio 2000
La conferenza è nella sala del Cenacolo della Camera dei deputati, patrocinata dal Ministero per le Pari Opportunità. C’è una massiccia presenza di giornalisti e fotografi. La scaletta prevede l’intervento dell’onorevole Luciano Violante, presidente della Camera dei Deputati, di Celestina Ceruti, Presidente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, poi di Silvana Amati, Presidente de Centro Studi delle assemblee Legislative Regionali (CESAR) e presidente del Consiglio regionale delle Marche. Quindi di Amalia Sartori, Parlamentare europeo e Presidente del Consiglio regionale del Veneto. Prima che inizi il terzo intervento l’onorevole Silvia Costa, che in rappresentanza della Commissione Parità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, coordina la conferenza, preannuncia che di lì a poco interverranno alcuni ministri di sesso femminile, e prima fra tutte il Ministro per le Pari Opportunità Laura Balbo, seguita da Katia Bellillo, Ministro per gli Affari Regionali; A seguire poi la senatrice Francesca Scopelliti, l’onorevole Claudia Mancina, l’onorevole Anna Serafini e altre ventisei donne con incarichi istituzionali. Il discorso di Violante termina e immediatamente cameramen, fotografi e maestranze varie si avviano verso l’uscita portando con sé i loro pesanti attrezzi.Delle donne Ministro delle donne Deputato, delle presidenti dei Consigli Regionali, delle rappresentanti di partito o Assessori o Consiglieri, questi giornalisti non sanno che farsene. Vanno via. Lasciano la sala con gli spot in spalla. Privano la sala anche dell’illuminazione che peraltro serviva per le riprese. La maggioranza delle persone presenti, appena possibile, cercano di organizzare una protesta. Silvia Costa, Anna Serafini, Rita Capponi e altre, parlottano durante l’intervallo. Pensano di commissionare a qualcuno un paio di spot televisivi che affrontino il disagio delle donne in politica. Rita mi chiede di ideare qualcosa che focalizzi il problema della mancata visibilità femminile nelle istituzioni e nella politica.Il giorno dopo faccio avere a Silvia Costa quattro progetti di spot.L’idea che espongo qui è una delle quattro. Mi pareva uno spreco non proporre come spot la descrizione di una realtà che aveva superato la fantasia.
Conferenza di donne
In una sala del Cenacolo della Camera dei Deputati c’é un’importante convegno seguito da molte televisioni e da una massiccia presenza di giornalisti e fotografi. E’ una conferenza di donne presidenti di Regioni, ma non mancano tante donne deputato e qualche ministro di entrambi i sessi. C’è Violante, presidente della Camera dei Deputati previsto in scaletta come terzo intervento. Dopo di lui un ministro di sesso maschile e poi tante donne parlamentari, ministro e presidenti di Regione. Brevi flash rappresentano gli ospiti che parlano al pubblico in sala mentre i fotografi e le Tv si accalcano e sgomitano per riprenderli. Il terzo ospite ministro finisce di parlare e Violante, scusandosi per gli impegni che lo reclamano altrove, spiega che a malincuore deve allontanarsi. Saluta e se ne va. La coordinatrice del convegno sta ancora elencando gli importanti nomi di donne che interverranno, prima fra tutte il ministro per le Pari Opportunità Laura Balbo, quando cameramen, fotografi e operai con attrezzature varie guadagnano l’uscita alla spicciolata. Si inquadra il ministro per le Pari Opportunità che sta per iniziare il suo discorso mentre non c’è più nessuno a riprenderla. “Mi rivolgo a voi perché intendo far luce su…” A questo punto si spengono tutte le luci dirette al tavolo degli oratori tranne una, un occhio di bue che manda un fascio luminoso sulla donna ministro che tenta di riprendere il discorso iniziato: “Dicevo è mia intenzione far luce…” Qui l’oratrice viene interrotta dall’operaio delle luci che dice: “Mi scusi, ma devo smontare tutto e andarmene. Mi hanno detto che non serve più restare”. Spegne allora quell’unico ‘spot’ luminoso e si allontana con gli attrezzi in spalla. Dal buio si accendere la flebile luce di una candela che schiarisce appena il viso della donna ministro. Si inquadra poi la sala dei convegni dove le donne presenti, una ad una accendono fiammiferi e accendini. Di nuovo si inquadra il ministro Laura Balbo delle Pari Opportunità che dice: “Stavo spiegando che sarebbe nostra intenzione far luce sulla poca visibilità che hanno le donne presso i Media”. Alla fine di questa frase il suo fiammifero si spegne, si spengono anche gli altri, e la sala resta al buio.
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