STRUMENTO PER FACILITARE PARTECIPAZIONE DONNE IN POLITICA LOCALE

Bruxelles, 15 mag – (Adnkronos/Aki) – E’ un documento politico ma soprattutto uno strumento d’uguaglianza. Si tratta della prima ‘Carta’ per introdurre le pari opportunita’ nella vita politica locale cioe’ eliminare le discriminazioni e le molteplici barriere che finora hanno limitato la partecipazione femminile. L’ambiziosa iniziativa era stata lanciata oltre un anno fa dall’organizzazione che rappresenta le associazioni dei Comuni e delle Regioni d’Europa, il Ccre, sulla scia del successo ottenuto con il progetto ”La citta’ per l’uguaglianza dei sessi”, finanziato dalla Commissione Ue e con la partecipazione di decine di amministrazioni locali dell’Ue incluso quelle di Venezia e di Bologna.
Il progetto aveva permesso di individuare le migliori pratiche per avvicinare le donne alla politica e per permettere loro di incidere nei processi decisionali. Da qui – spiega il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa – e’ stato possibile mettere a punto una ”metodologia” applicabile a livello di amministrazioni locali, indispensabile per costruire la citta’ dell’uguaglianza.
La ‘Carta’, presentata a Innsbruck (Austria) agli oltre mille rappresentanti dell’organizzazione riuniti in Assemblea generale, si fonda su sei principi di carattere generale: il diritto all’aguaglianza, la lotta a tutti i tipi di discriminazione, agli stereotipi e ai pregiudizi, l’importanza di rappresentare equamente i sessi a tutti i livelli e la necessita’ di preparare dei piani d’azione per le pari opportunita’.
Il documento elenca peraltro una serie di politiche e di azioni concrete da intraprendere livello locale e regionale per conseguire successi in questo campo. In Europa infatti, nonostante i progressi registrati nell’abbattere il divario tra i sessi in termini di occupazione e avanzamenti di carriera, resta ancora molto da fare. Un recente rapporto della Commissione Ue sull’uguaglianza tra uomini e donne evidenziava, ancora alla fine del 2005, che le discriminazioni sono purtroppo una realta’: in casa, dove le donne continuano a svolgere per lo piu’ lavori domestici, in ufficio dove, a parita’ di impiego ricevono buste paga ridotte, e in politica, dove sono evidentemente sottorappresentate.

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